Salute 25 Ottobre 2021 17:52

Cannabis medica, in arrivo bandi per società private e pubbliche. Poli (Sirca): «Grande opportunità per il Paese»

Il Presidente della Società Italiana Ricerca Cannabis spiega a Sanità Informazione cosa aspettarci dopo l’annuncio del Sottosegretario Costa

Cannabis medica, in arrivo bandi per società private e pubbliche. Poli (Sirca): «Grande opportunità per il Paese»

La serie di bandi indirizzati ad aziende pubbliche e private annunciata dal Sottosegretario alla Salute Andrea Costa renderà l’Italia un Paese all’avanguardia nell’utilizzo della cannabis medica? Da una situazione di sostanziale dipendenza dagli altri Paesi (Olanda, Canada e Spagna), in quanto non ci si può basare unicamente sull’unico produttore italiano (lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze), potremmo davvero renderci totalmente autonomi o diventare addirittura degli esportatori? Tra le realtà che hanno seguito più da vicino questa evoluzione (molto diluita negli anni) c’è la Società Italiana Ricerca Cannabis.

Poli (Sirca): «Ancora pochi studi scientifici, molti medici non si fidano»

«È dal 2018 che chiediamo al Ministero della Salute la possibilità di poter avere accesso ad una maggior quantità di cannabis medica», spiega a Sanità Informazione Paolo Poli, Presidente di Sirca. «In occasione del nostro ultimo congresso – continua –, abbiamo parlato con il Sottosegretario Costa proprio di questo. Evidentemente ha poi parlato con il Ministro Speranza che gli ha dato l’ok all’emanazione di questi bandi».

Verrebbe da dire finalmente, perché se la legge che consente la prescrizione di questo tipo di farmaci risale al 2007, è solo dal 2012 che il nostro Paese ha cominciato ad importarlo dall’Olanda. Ciò significa che i medici non potevano prescriverla in quanto non ce n’era. «All’epoca – spiega ancora Poli –, avevamo un solo tipo di cannabis e come formulazione solo quella del decotto».

Con il tempo si sono aggiunti dei fornitori (come appunto lo stabilimento di Firenze) ma la distribuzione dei medicinali a base di cannabis non è mai decollata del tutto. I motivi sono vari: «Prima di tutto, esistono ancora pochi studi scientifici che dimostrano le proprietà curative della cannabis – spiega il Presidente di Sirca –. Ciò comporta che molti medici non si fidano e preferiscono usare altri prodotti. Anche perché la cannabis è “off label”». Anche le farmacie che “estraggono” la cannabis sono poche. Per tutti questi motivi, insomma, il settore non è ancora esploso, «anche se il primo medicinale a base di cannabis registrato al mondo è italiano».

C’è carenza di cannabis medica?

«Al momento – spiega Poli –, non c’è una carenza eccezionale. I pazienti attuali sono coperti. Il problema sono i numeri in prospettiva». Insomma, ad oggi non abbiamo particolari problemi ma in futuro potremmo averne. Renderci autonomi nella produzione dei farmaci derivati dalla cannabis avrebbe un impatto positivo sugli approvvigionamenti ma anche nella distribuzione: «Se mettiamo nelle mani di aziende private la produzione della cannabis medica – spiega Poli –, queste faranno il necessario per allargare la domanda. Ciò comporterà un aumento degli studi sull’argomento, un maggiore interesse dei professionisti sanitari e un aumento del numero delle farmacie che lavorano quel tipo di medicinali».

Insomma, grazie a questa innovazione l’Italia potrebbe diventare una nazione indipendente negli approvvigionamenti di cannabis medica e una delle poche a poter esportare le quantità eccedenti: «Si potrebbe fare – consiglia il Presidente Poli – come in Olanda, in cui aziende private vendono agli altri Paesi attraverso il Ministero della Salute, che ne garantisce la qualità».

La confusione (voluta) con cannabis terapeutica e ricreativa

Si tratterebbe dunque di una sorta di investimento che dovrebbe comportare nuovi posti di lavoro, maggiori guadagni per tutti i componenti della filiera, un maggiore sviluppo della ricerca e del ricorso ai farmaci derivanti dalla cannabis e introiti per le casse pubbliche in termini di nuove esportazioni e tassazioni. Tutto ciò senza contare una verosimilmente migliore qualità della vita dei pazienti che ricorrono a questo tipo di cure.

Ma se le prospettive sono davvero così buone, come mai ci siamo arrivati così tardi? Secondo Poli la questione si sarebbe dipanata così lentamente nel corso degli anni per «una questione politica. Da un lato è stata fatta volutamente confusione tra la cannabis medica e quella cosiddetta “terapeutica”. Il Cbd che vendono questi negozietti aperti relativamente da pochi anni, tra l’altro a prezzi elevatissimi, viene spacciato per la panacea di tutti i mali. Dall’altro è stata fatta confusione anche tra cannabis medica e cannabis ricreativa. Noi di Sirca siamo contrari alla liberalizzazione, in quanto esistono diversi studi che dimostrano che la cannabis fa molto male ad un cervello in sviluppo come quello di un ragazzino».

Insomma, “interessi” politici avrebbero rallentato lo sviluppo di una seria e moderna medicina a base di cannabis. Poi però, anche grazie all’attività di realtà come Sirca e alle Regioni che «premevano sul Ministero per creare delle imprese di produzione e distribuzione cannabis», si è capita la differenza che c’è tra settori che, tra di loro, hanno solo in comune la pianta di partenza ma di certo non gli usi né, tantomeno, gli effetti.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Tecnico o politico? Il parere degli apicali della Sanità sul nuovo ministro
Da Anelli della Fnomceo a Oliveti dell'Enpam, da Scotti della Fimmg a di Silverio di Anaao Assomed fino all'attuale ministro della Salute Speranza. Gli specialisti della sanità rivelano quale sia la figura più giusta che dovrà guidare la sanità italiana nel prossimo Governo
Si conclude l’odissea della Fondazione IME, turbo liquidazione del commissario Friolo
In 13 mesi è stata finalmente risolta la lunga e travagliata vicenda della Fondazione Istituto Mediterraneo di Ematologia. Grazie al commissario Francesco Friolo sono stati risolti debiti e pendenze e sono stati recuperati crediti. La Fondazione IME è stata liquidata
Vaiolo delle scimmie. In Italia aumentano i casi e il Ministero diffonde le linee guida per le quarantene
In Italia accertati 505 casi, 26 in più di 4 giorni fa. Il Ministero della Salute ha diffuso una circolare sulle misure da adottare in vista di possibili quarantene. In attesa di direttive su un’eventuale campagna vaccinale lo Spallanzani di Roma ha annunciato di essere già pronto a partire con la vaccinazione
Più della metà dei contagiati in Italia ha avuto problemi di long Covid. Il Rapporto “Ospedali&Salute” di Aiop
Il 65,6% degli ex pazienti Covid ammette che il percorso di uscita dal contagio è stato “molto lungo” e, parallelamente, il 63,2% ha ammesso che si è trattato anche di un’esperienza “molto pesante”.
Covid, per Ministero Salute la guarigione dei sanitari non revoca la sospensione: «Serve comunque il vaccino»
L'Ordine professionale di appartenenza deve «accertare lo stato di avvenuta vaccinazione del professionista»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Caregiver familiari, da CARER e Cittadinanzattiva il Manifesto-Appello per una Legge inclusiva ed equa

In un'intervista a Sanità Informazione, Loredana Ligabue (CARER) e Isabella Mori (Cittadinanzattiva) presentano i quattro punti chiave del Manifesto e i risultati di un'indagine che ha dato vo...
Pandemie

Epidemie: la diffusione dipende anche dallo status sociale

Uno studio internazionale mostra come le caratteristiche socioeconomiche delle persone possono influenzare le previsioni sui contagi. Il lavoro, pubblicato su Science Advances, ha portato alla creazio...