Divieti ed ordinanze restrittive sono state emanate dal nord al sud della penisola per limitare i danni che, nelle prime ore di ogni nuovo anno, vengono provocati dai botti illegali. A Bologna, il divieto di scoppi di petardi è cominciato già il 4 dicembre e proseguirà fino al 7 gennaio 2023. Il sindaco di Bari ha firmato due ordinanze per impedire la vendita di alcune categorie di fuochi d’artificio. A Torino e a Palermo l’amministrazione comunale si è limitata ad alcune raccomandazioni. A Napoli, la Guardia di Finanza ha già sequestrato oltre un milione e mezzo di fuochi d’artificio fuori norma.
Le Istituzioni, dunque, sono a lavoro per evitare che anche il 1 gennaio del 2023 sia associato, ancora una volta, ad un tragico bollettino di morti e feriti. «Pure lo scorso anno, come di consueto, la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio è stata particolarmente impegnativa per tutti i medici e gli operatori del 118. Per questo, anche in attesa del 2023, abbiamo potenziato personale e mezzi di soccorso dislocati su tutto territorio nazionale», assicura Mario Balzanelli, presidente della Società Italiana 118 (SIS 118).
Ma a causare morti e feriti sulle strade italiane non sono solo i botti illegali. «I potenziali danni dei fuochi d’artificio sono innegabili: si va dall’amputazione degli arti, alla perdita della vista, fino anche alla morte. Ma altrettanto gravi sono le conseguenze di gesti senza senso come lanciare oggetti di piccole e grandi dimensioni dai balconi, da vecchi bicchieri di vetro a lavastoviglie non più funzionanti, che possono colpire chiunque si trovi in strada», sottolinea il presidente del SIS 118.
Nella notte di Capodanno vige la sregolatezza: si beve e si mangia a dismisura. «E sono proprio questi eccessi a causare malori improvvisi. Così come chi si mette alla guida dopo aver bevuto alcolici e assunto sostanze psicotrope mette in pericolo la propria vita e quella altrui. Nelle discoteche, poi – aggiunge Balzanelli – i festeggiamenti si protraggono fino all’alba, rendendo, spesso, incapaci le persone anche di reggersi in piedi o di tenere gli occhi aperti, figuriamoci di mettersi al volante». Quali e quanti saranno gli incidenti che si verificheranno durante il prossimo Capodanno è difficile dirlo con certezza, ma basta leggere il bilancio degli anni passati per fare una previsione.
«La speranza è, ovviamente, che il nuovo anno cominci meglio di come è iniziato quello precedente. Per questo è necessario che la popolazione non solo sia ben informata sui potenziali rischi che derivano da ogni singolo e insano gesto, ma è opportuno – dice lo specialista – che siano in grado, in caso di incidente o malore, di prestare un aiuto immediato nell’attesa che arrivi l’ambulanza del 118. Sarebbe opportuno che tutta la popolazione fosse istruita sulle tecniche fondamentali di primo soccorso – conclude Balzanelli -, da quelle utili in presenza di arresto cardiaco, fino al trauma ed alla disostruzione delle vie aeree».
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