«Dobbiamo puntare sulla terapia cardio preventiva per migliorare la qualità di vita dei pazienti, ridurre l’incidenza di eventi e quindi, in prospettiva, avere una ricaduta positiva sull’economia sanitaria».
È questo il messaggio che Salvatore Riccobono, referente fino al mese scorso per il percorso riabilitativo cardiovascolare ambulatoriale del Cardio Center Fondazione De Gasperis, cerca di trasmettere ai suoi pazienti e all’opinione pubblica. Da qualche mese la struttura, situata all’interno del grande ospedale metropolitano Niguarda, è chiusa causa Covid e il suo timore è che l’onda lunga della pandemia si faccia sentire su coloro che hanno problemi cardiaci. «Una prolungata inattività per chi ha avuto un evento ischemico acuto o soffre di insufficienza cardiaca, può avere gravi conseguenze – spiega –. Senza contare che riuscire a sviluppare una prevenzione primaria con un’alimentazione corretta, un programma di regolare attività fisica (due o tre volte la settimana), il controllo dei fattori di rischio o addirittura l’abolizione di alcuni di essi quali fumo, alcol, sovrappeso e sedentarietà, potrebbe ridurre in maniera drastica l’incidenza di eventi cardiocircolatori vascolari gravi».
La pandemia da SarsCov-2 ha condizionato in maniera significativa questo ambito, perché in molti casi si è attuata la totale sospensione dell’intervento cardio riabilitativo e la conversione di risorse per assistenza Covid o post Covid. «Questa situazione ha generato un aumento di mortalità per ictus o infarto – precisa il dottor Riccobono – ed un drastico calo del ricorso alla riabilitazione cardiaca. In particolare, per quanto riguarda la nostra realtà, a tutt’oggi l’attività è sospesa».
Per fronteggiare questa situazione, anche la società nazionale di cardiologia riabilitativa AICPR è scesa in campo con indicazioni precise alle strutture di cardiologia riabilitativa per la prevenzione e il trattamento del Covid. «Sono semplici regole che al Cardio Center Fondazione De Gasperis abbiamo recepito sin dalle prime ore e che vanno adattate ovviamente alle singole realtà cardio riabilitative», ammette Riccobono. Le strategie gestionali specifiche, a cui fa riferimento il referente del Cardio Center Fondazione De Gasperis sono: ingresso selezionato e accessibile solo a pazienti a maggior rischio cardiovascolare residuo, maggiore turnover nei ricoveri riabilitativi per aumentare il numero complessivo di interventi, potenziare la home-rehabilitation con web session e recall telefonici per valutare l’aderenza alla terapia e il raggiungimento di obiettivi terapeutici, adozione di un registro dei pazienti da arruolare per programmarne l’attività e la ripresa appena possibile.
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