«È importante per quanto concerne l’assistenza domiciliare dare una mano, è un supporto non soltanto a livello psicologico ma anche a livello economico a tutte quelle persone che hanno bisogno e soprattutto a quei genitori che, avendo dei figli con disabilità, si trovano costretti nella maggior parte dei casi a lasciare il proprio lavoro» sottolinea l’assessore al Welfare della Regione Lazio
Il Piano Sociale della Regione Lazio, denominato “Prendersi cura, un bene comune”, che racchiude tutte le politiche del welfare della Regione guidata da Nicola Zingaretti, vede il completamento di un nuovo tassello. La Giunta regionale ha infatti approvato un finanziamento di oltre 23 milioni di euro a favore del Sistema Integrato dei Servizi Socio-sanitari del Lazio. La somma va ad aggiungersi ai 40.236.047 euro già destinati ai programmi di welfare per un totale di oltre 63 milioni erogati per l’anno in corso.
Il nuovo finanziamento andrà a integrare le risorse destinate ai Leps (Livelli essenziali delle prestazioni sociali), nello specifico per: il servizio sociale professionale; il servizio di segretariato sociale per favorire l’accesso, mediante l’informazione e la consulenza ai cittadini; il Punto unico di accesso garantito in ogni distretto; il pronto intervento sociale per situazioni di emergenza; il servizio di assistenza domiciliare per soggetti e nuclei familiari con fragilità sociali; le strutture residenziali e semi-residenziali; i centri di accoglienza residenziali o diurni a carattere comunitario.
Ne abbiamo parlato con l’assessore al Welfare della Regione Lazio Alessandra Troncarelli che abbiamo raggiunto a margine del convegno “Farmaceutica tra presente e futuro: strategie di governance per la sostenibilità”. Troncarelli ha annunciato un intervento a favore dei caregiver con un contributo economico dai 700 ai 1200 euro a seconda del tipo di disabilità del familiare.
Assessore, lei ha parlato di Piano Sociale della Regione Lazio, tanti milioni di euro dedicati ai temi del sociale. In particolare, ci sono tante attività socio-assistenziali che state finanziando tra cui quelle dedicate ai caregiver. Cosa prevede su questo il Piano Sociale?
«Il Piano sociale è un documento di programmazione di quello che è il welfare della Regione Lazio. Cuba all’incirca 656 milioni di euro che vengono erogati a seconda del fabbisogno territoriale ai distretti socio-sanitari. La parola chiave è la centralità della persona e di conseguenza tutto ciò che è nucleo familiare perché poi se il paziente sta bene è ovvio che tutto ricade anche sul nucleo familiare. È importante per quanto concerne l’assistenza domiciliare dare una mano è un supporto non soltanto a livello psicologico ma anche a livello economico a tutte quelle persone che hanno bisogno e soprattutto a quei genitori che, avendo dei figli con disabilità, si trovano costretti nella maggior parte dei casi a lasciare il proprio lavoro. Le entrate sono sempre meno, ma le cure hanno un costo e quindi come amministrazione stiamo cercando di potenziare quella che è la figura del caregiver riconoscendo un contributo economico mensile che oscilla dai 700 euro ai 1200 euro a seconda ovviamente del tipo di disabilità grave o gravissima».
Sempre a livello socio-sanitario cos’altro prevede il Piano?
«Prevede quella che è la formula dell’integrazione socio-sanitaria. La ritengo essenziale. È necessario che il mondo sanitario e il mondo delle politiche sociali comunali parlino la stessa lingua. Il nostro obiettivo è quello di garantire la medesima presa in carico e la medesima risposta nei confronti di tutti quei pazienti/utenti che si affacciano al mondo da un lato del segretariato sociale e dall’altro i PUA, i Punti unici di accesso. È necessario che questi due mondi parlino la stessa lingua. Medesime risposte per garantire l’omogeneità territoriale su tutta la Regione Lazio».