Il presidente dell’Associazione nazionale dei chirurghi ospedalieri commenta le parole di Luca Zaia: «Pronti a fornire il nostro contributo alle Regioni così come al Ministero per mettere in campo azioni urgenti che evitino che si superi il livello di guardia e accelerare i tempi di una indispensabile e seria riforma della formazione professionale»
«L’allarme lanciato dal presidente del Veneto Luca Zaia contiene principi di verità e non deve essere sottovalutato. L’Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani da anni è in prima linea nella denuncia dei rischi che corre il nostro Servizio sanitario nazionale e che oggi è in codice rosso». Il presidente di ACOI, l’Associazione nazionale dei chirurghi ospedalieri, professor Pierluigi Marini, commenta così le parole del governatore del Veneto Luca Zaia che aveva parlato della carenza di medici in regione: «Abbiamo il grosso problema della mancanza di medici: in Veneto stiamo parlando di 1.380 medici che mancano. Nell’ultimo concorso per i posti in Pronto soccorso abbiamo bandito un concorso per 81 posti, e si sono presentati in tre», ha detto Zaia a margine dell’inaugurazione di una nuova struttura sanitaria dell’Azienda Zero a Padova che poi ha sottolineato la necessità di retribuire di più i medici.
«Nel rispetto dei ruoli e delle competenze, ACOI si mette a disposizione per un piano straordinario relativo agli specialisti e a fornire il proprio contributo alle Regioni così come al Ministero per mettere in campo azioni urgenti che evitino che si superi il livello di guardia e – conclude Marini – accelerare i tempi di una indispensabile e seria riforma della formazione professionale».