Al Policlinico i dipendenti in assemblea chiedono risposte all’azienda. All’Oftalmico medici in fuga, ma il Direttore Sanitario Lucia Castellani assicura la tenuta del servizio grazie al supporto dei medici del FBF Sacco
C’è tensione tra i sanitari degli ospedali milanesi per una carenza ormai sistemica di medici e infermieri. La conferma arriva dalle parole del sindacato Fials Milano area metropolitana che, al termine di una delle tante assemblee, ha denunciato attraverso il segretario Mimma Sternativo la situazione di forte criticità. «C’è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere».
A far scattare l’allarme è stata l’ennesima assemblea dei dipendenti che si è tenuta nei giorni scorsi al Policlinico di Milano, (un’altra è in programma nelle prossime ore) dove i sanitari hanno espresso il loro disappunto per i turni massacranti che mettono a rischio la sicurezza degli operatori. «Sul territorio nazionale mancano 80 mila infermieri – ha spiegato Sternativo -. A Milano la tenuta di molti servizi vacilla proprio per questa carenza drammatica e il personale è allo stremo». Che sia un momento particolarmente difficile e delicato è apparso evidente anche dalla grande partecipazione all’assemblea sindacale del Policlinico come evidenziato dal vertice Fials Milano: «Negli ultimi anni le sale sono sempre più gremite – ha detto – sintomo di un fortissimo e diffuso disagio tra i dipendenti».
La carenza di personale impone quindi ai dipendenti turni massacranti. «A mancare è anche la disponibilità della Direzione di concedere i turni di dodici ore che sono previsti per legge – ha fatto notare Sternativo -. Anche se l’utilizzo è discrezionale da parte dell’azienda, sarebbe un segnale di apertura verso i dipendenti che potrebbe in questo modo ottimizzare le spese di trasporto, di parcheggio e anche di baby-sitter per i figli». Un’opzione invece negata “per la sicurezza” del personale. «Una giustificazione che viene meno nel momento in cui gli stessi sono costretti poi a ore di straordinario».
Le trattative sono in corso, nessun commento è arrivato dal Policlinico che condivide questa situazione di emergenza con molti altri ospedali italiani. Fials Milano ha fatto sapere che sarebbe necessario uno studio sul personale. «In primis il Policlinico, ma a ruota tutti gli altri ospedali dovrebbero strutturarsi per gestire al meglio le limitazioni fisiche e no del personale, oggi sottoposto a fortissima usura – ha aggiunto Fials Milano -, anche perché si tratta di una categoria fortemente invecchiata e, se non si trovano dei rimedi, rischia di diventare una guerra tra poveri inaccettabile».
La preoccupazione del personale si fa ancora più evidente all’Oftalmico, l’ospedale oculistico di Milano, dove sembra essere a rischio la tenuta del servizio a causa di una preoccupante carenza di medici. A far trapelare la notizia i rappresentanti sindacali del comparto che temono un effetto domino: gli oculisti in fuga verso il privato e gli operatori sanitari da ricollocare negli altri ospedali dell’ASST Fatebenefratelli Sacco.
Non nasconde la delicatezza del momento la direzione dell’ASST Fatebenefratelli Sacco attraverso il Direttore Sanitario Aziendale, dottoressa Lucia Castellani: «Il reclutamento di personale medico da assegnare alla Oculistica del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli a garanzia della copertura del turn over risulta difficoltoso – ha dichiarato-. Come accade, peraltro, in una più generale situazione di carenza di medici, comune anche ad altre specialità. Per questo sono state messe in atto diverse tipologie di procedure amministrative, per finalizzare l’arruolamento di medici nel breve periodo». Nessun rischio chiusura del comparto, assicurano dunque dalla direzione dell’ASST Fatebenefratelli Sacco «La garanzia del regolare svolgimento delle attività ordinarie ed in emergenza è garantita dalla collaborazione dei colleghi dell’oculistica del presidio ospedaliero Sacco».
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