Salute 13 Gennaio 2022 18:42

Allarme carenza Zitromax, «Italia unico Paese in Europa in cui è introvabile». Federfarma invia segnalazione ad Aifa

Le linee guida non prevedono l’uso di Azitromicina nella terapia per il Covid-19 ma gli scaffali sono vuoti un po’ ovunque. Tobia (Federfarma): «Mancanza farmaco pericoloso per chi ne ha davvero bisogno». Scotti (Fimmg): «Medici che fanno il loro dovere non prescrivono Azitromicina in modo inappropriato»

Allarme carenza Zitromax, «Italia unico Paese in Europa in cui è introvabile». Federfarma invia segnalazione ad Aifa

Federfarma nazionale ha fatto una «segnalazione all’Agenzia Italiana del Farmaco (che ha risposto nella tarda serata del 13 gennaio, ndr) per evidenziare la carenza di Azitromicina e per capire quali sono le possibili soluzioni da prospettare alla cittadinanza». È quanto afferma il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, a Sanità Informazione in relazione alla carenza generalizzata del farmaco Zitromax e dei suoi equivalenti, a quanto pare ormai introvabili nelle farmacie italiane. Eppure, come ricordato in queste ore da diversi virologi ed esperti (da Cartabellotta di Gimbe a Roberto Burioni, passando per Matteo Bassetti), questo farmaco non è presente nelle linee guida adottate nelle cure del Covid-19. «Le linee guida dell’Aifa – conferma Tobia – ci dicono in maniera chiara che non esistono studi relativi all’utilizzo dell’Azitromicina nella terapia Covid, né da sola né in associazione con altri farmaci». Semplicemente, non serve per curare il Covid-19.

Cosa dicono le linee guida

Secondo le linee di indirizzo per l’uso terapeutico dell’Azitromicina nella terapia dei pazienti adulti con Covid-19, pubblicate sul sito dell’Aifa, «la mancanza di un solido razionale e l’assenza di prove di efficacia nel trattamento di pazienti Covid-19 non consente di raccomandare l’utilizzo dell’Azitromicina, da sola o associata ad altri farmaci con particolare riferimento all’idrossiclorochina, al di fuori di eventuali sovrapposizioni batteriche. L’uso dell’azitromicina per indicazioni diverse da quelle registrate può essere considerato esclusivamente nell’ambito di studi clinici randomizzati. Gli usi non previsti dalle indicazioni autorizzate e non raccomandati, restano una responsabilità del prescrittore e non sono a carico del SSN».

La situazione in Italia

Secondo il segretario Tobia il problema esiste da qualche settimana ma non in maniera omogenea in tutta Italia: «Abbiamo riscontrato situazioni diverse, a macchia di leopardo. Ci sono regioni in cui la carenza è meno preoccupante, altre in cui è più evidente». E difatti, mentre Riccardo Maria Iorio, presidente di Federfarma Napoli, spiega a Sanità Informazione che c’è effettivamente «ancora qualche difficoltà nel reperire lo Zitromax, l’Azitromicina, ovvero la molecola che ne costituisce il principio attivo, si trova senza difficoltà», secondo quanto riferito da Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma, il farmaco, sia sottoforma di compresse per adulti che per sciroppo per i bambini, «è assolutamente carente». Insomma, «non ce n’è». Questo accadrebbe perché si tratta «dell’antibiotico che viene scelto nei casi di positività per la profilassi da bronchiti e complicanze respiratorie per chi ha Covid. Il problema però è – continua – che mancano anche i generici equivalenti. Ogni tanto arriva qualcosa ma il prodotto manca e non abbiamo avuto note di ripristino di regolari forniture. Bisogna essere fortunati per trovarne qualche pezzo». Situazione completamente diversa, invece, in Lombardia. A Sanità Informazione la presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca conferma che «il problema non sussiste: abbiamo una buona disponibilità del farmaco e del generico. C’è stato forse un giorno in cui abbiamo registrato una carenza, ma abbiamo sopperito, appunto, con il generico».

Scotti (Fimmg): «Medici che fanno il loro dovere non prescrivono Azitromicina in modo inappropriato»

«Siamo in un periodo dell’anno in cui non insiste solo il Covid, ma tutta una serie di infezioni batteriche, da pneumococco ad esempio, e una serie di manifestazioni virali, tra cui influenza e Covid, che comportano sovrainfezioni batteriche, curabili appunto con l’Azitromicina. Ma sono numeri – sottolinea a Sanità Informazione il segretario nazionale Fimmg, Silvestro Scotti: – che non giustificano nessun fenomeno di accaparramento, che sembrano piuttosto derivare dai toni allarmistici sull’entità di diffusione di Omicron da qui alle prossime settimane». Ma, considerato che per acquistare questo farmaco c’è bisogno della ricetta medica, vuol dire che gli mmg lo stanno iper-prescrivendo? Il segretario della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale non ha personalmente «percezione di un’iper-prescrizione di Azitromicina: i medici che fanno il loro dovere certamente non prescrivono questo antibiotico in modo inappropriato. È chiaro però – sottolinea – che in presenza di atteggiamenti superficiali da parte dei medici o delinquenziali da parte dei pazienti il discorso cambia».

Carenza Azitromicina, quali rischi?

Se da un lato l’Azitromicina non cura il Covid-19, dall’altro il suo abuso da parte di chi non ne ha bisogno ha due conseguenze negative. La prima è che «chi ne ha realmente bisogno per curare le infezioni batteriche delle alte e basse vie respiratorie – spiega il segretario nazionale di Federfarma Tobia – non lo trova, con conseguenti problemi per il suo stato di salute». Dall’altro, invece, «si appesantisce ulteriormente il problema dell’antibiotico-resistenza. Nel nostro Paese facciamo un pessimo utilizzo degli antibiotici, in quanto siamo il Paese con la più alta percentuale di utilizzo di antibiotici di tutta Europa: circa 5 volte la Germania, per fare un esempio. Questo è uno dei temi che, nel ruolo di presidente del Pharmaceutical Group of the European Union, ovvero il raggruppamento europeo dei titolari di farmacia e degli ordini professionali di tutta Europa, cercherò di attenzionare il più possibile». Restando in Europa, però, sarebbe interessante sapere se questo fenomeno di accaparramento dell’Azitromicina è comune anche ad altri Paesi. «Dalle notizie che ho – risponde Tobia – non ci sono carenze di questo farmaco in altri paesi. Non abbiamo alcuna segnalazione in merito».

 

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