A rivelarlo uno studio pubblicato su Lancet Planetary Health condotto dai ricercatori della Global Academy of Agriculture and Food Systems dell’Università di Edimburgo, insieme all’Università del Nort Carolina
Ridurre di circa un terzo il consumo di carne processata come wurstel e salsiccia potrebbe prevenire oltre 350mila casi di diabete negli Stati Uniti in un solo decennio. A rivelarlo uno studio pubblicato su Lancet Planetary Health. Ma non è tutto: se gli adulti statunitensi rinunciassero a circa 10 fette di bacon alla settimana, che corrisponde al 30% del consumo medio totale, potrebbero diminuire di decine di migliaia anche i casi di malattie cardiovascolari e cancro colorettale, assicurano i ricercatori della Global Academy of Agriculture and Food Systems dell’Università di Edimburgo che, insieme all’Università del Nort Carolina, Chapel Hill, hanno condotto lo studio. Gli esperti hanno sviluppato uno strumento di simulazione per stimare gli impatti sulla salute della riduzione del consumo di carne lavorata e carne rossa non lavorata. Per farlo, i ricercatori hanno utilizzato i dati di un sondaggio nazionale sulla salute dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), creando così un campione simulato e rappresentativo della popolazione adulta statunitense.
Si tratta della prima simulazione che valuta gli effetti della riduzione del consumo di carne lavorata e carne rossa non lavorata, dal 5 al 100%, su molteplici esiti di salute negli Stati Uniti. Il campione, composto da quasi 9mila individui, è costituito per il 51,9% da donne e per il 48,1% da maschi. L’età media dei partecipanti è compresa tra i 49 e i 54 anni. Tra questi, il 13% soffre di diabete di tipo 2, l’8,8 di malattie cardiovascolari e lo 0,5 di cancro del colon-retto. In media, ogni intervistato era abituato a consumare 29,1 g di carne rossa processata al giorno, per cui una riduzione del 30% corrispondeva ad 8,7 g in meno al giorno. Mentre, la media giornaliera di carne rossa non lavorata era di 46,7 g che, con una riduzione del 30%, doveva corrispondere ad una rinuncia di 14 g al giorno. Il resto della dieta era caratterizzato da un elevato apporto giornaliero di cereali raffinati e zuccheri aggiunti e da un basso consumo di cereali integrali e verdure.
Oltre a prevenire più di 350mila casi di diabete, ridurre l’assunzione di carne lavorata del 30% porterebbe a 92.500 casi in meno di malattie cardiovascolari e 53.300 casi in meno di cancro colorettale in un decennio. I ricercatori hanno anche analizzato gli impatti della riduzione del solo consumo di carne rossa non lavorata e della riduzione del consumo di entrambe le carni, lavorata e non lavorata. Ridurre il consumo di entrambe del 30% ha portato a 1.073.400 casi di diabete in meno, 382.400 casi in meno di malattie cardiovascolari e 84.400 casi in meno di cancro colorettale. Ridurre il solo consumo di carne rossa non lavorata del 30%, il che significherebbe mangiare circa un hamburger di manzo in meno alla settimana, ha portato a oltre 732.000 casi di diabete in meno. Ha anche portato a 291.500 casi in meno di malattie cardiovascolari e 32.200 casi in meno di cancro colorettale.
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