Una indagine di UNEBA su un campione di 111 strutture residenziali per anziani in 11 regioni italiane ha messo in luce una perdita di 10,9 euro al giorno per ospite che proiettata sui dodici mesi per l’intero comparto significa oltre un miliardo l’anno. Dal mondo del no profit appello alla politica
L’aumento vertiginoso del costo dell’energia registrato nel 2022 andrà ad impattare oltre che sulle famiglie italiane anche sulle RSA, mettendo a rischio la sostenibilità del servizio di accoglienza per le persone anziane e per i fragili. A lanciare il grido di allarme è UNEBA – associazione leader nel settore sociosanitario, assistenziale e educativo con quasi mille enti associati in tutta Italia – che ha realizzato una indagine sui costi dei servizi residenziali tra il 2021 e il 2022. Prendendo in esame un campione di 111 RSA, è emerso che i costi generali sono aumentati del 29,6%, i costi sanitari del 3% e i costi alberghieri del 6,1%. Numeri destinati a crescere ancor più nel secondo semestre del 2022 dal momento che l’aumento non riguarda solo le utenze e l’energia, ma anche il costo della materia prima e del personale.
Il 79% delle RSA analizzate ha evidenziato nel primo semestre del 2022 una perdita che si aggira in media in 10,9 euro al giorno per ospite, mentre il restante 21% ha dichiarato di assorbire il passivo grazie ad entrate da altre fonti. Più in generale, dunque, il rincaro dei costi proiettato su 250 mila anziani non autosufficienti dell’intero sistema delle RSA in Italia significa 2,72 milioni di euro di perdita al giorno per tutte le RSA, 85 milioni al mese e oltre un miliardo di euro di perdita l’anno.
Numeri che inevitabilmente andranno ad impattare sulle rette con un incremento stimato nell’ordine di 1500 euro l’anno a paziente se non si troveranno soluzioni a breve termine. Gli aumenti per i rincari energetici sono incalzanti, senza un aiuto nazionale e un sostegno al settore, infatti, l’unica possibilità per garantire la sopravvivenza di tante RSA sarà l’aumento delle rette che andranno a gravare sulle famiglie degli anziani e dei fragili, oppure gli amministratori saranno costretti ad agire sui costi, tagliando alcuni servizi, fino alla chiusura parziale o totale delle strutture e una ricaduta sul Sistema Sanitario Nazionale. Il mondo del no profit, perciò, chiede aiuto alla politica. «Su questo tema le risposte di Governo e Parlamento finora non sono state soddisfacenti – ha dichiarato Franco Massi, Presidente nazionale UNEBA – assieme alle altre associazioni andremo a confrontarci con i gruppi politici del nuovo Parlamento».
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