Presente in 28 paesi nel mondo, in Italia dal 2014, il CEDH è attivo dal 1972 e in cinquant’anni i suoi 162 medici docenti hanno formato circa 45 mila professionisti della salute. Attivo principalmente in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, Colombia, Brasile, Taiwan e Africa
Si chiama CEDH, acronimo di Centre d’Enseignement et de Développement de l’Homéopathie, ed è il centro di formazione in omeopatia più prestigioso del mondo. Presente in 28 paesi nel mondo, in Italia dal 2014, il CEDH è attivo dal 1972 e in cinquant’anni i suoi 162 medici docenti hanno formato circa 45 mila professionisti della salute.
L’Omeopatia, così come sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è il secondo più grande sistema medico al mondo, che continua a crescere anno dopo anno. In Europa più di 100 milioni di persone la utilizzano e 50 mila medici la esercitano. Cifra che nel mondo i supera i 500 mila camici bianchi per 600 milioni di pazienti.
«È per creare un linguaggio comune tra tutti questi medici e i pazienti, sparsi nel mondo, che mezzo secolo fa è stato istituito il CEDH. Il nostro obiettivo – spiega Martine Tassone, direttore medico e didattico CEDH – è trasmettere ai professionisti della salute le conoscenze e gli strumenti necessari per la pratica quotidiana dell’omeopatia. Vogliamo consentire a tutti i professionisti della salute di integrare l’omeopatia nella loro pratica quotidiana».
Anche il CEDH, così come la maggior parte delle realtà formative di tutto il mondo, ha dovuto adattarsi alle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19: «Negli ultimi tre anni ci siamo specializzati nella divulgazione online implementando l’utilizzo delle nuove tecnologie ed ideando degli strumenti digitali ad hoc, sia per docenti che per discenti», dice Martine Tassone.
Il CEDH è presente principalmente in Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Canada, Colombia, Brasile Taiwan e in Africa, in particolare in Tunisia e Marocco. «I corsi di formazioni – dice il direttore medico e didattico del Centro – sono tarati sulle esigenze dei singoli Paesi. I colleghi presenti nelle varie sedi ci trasmettono informazioni relative alle patologie più diffuse e noi ci prepariamo ad offrire quante più nozioni possibili sui temi richiesti, adeguando di volta in volta i contenuti della nostra formazione».
«In Francia l’omeopatia vanta una forte tradizione: è qui che è nato il suo padre fondatore Christian Friedrich Samuel Hahnemann. In Italia è molto utlizzata soprattutto tra pediatri e ginecologi. Ma è l’India a detenere un vero primato: qui è praticata da quasi 350 mila medici, che lavorano sia in ospedali pubblici che privati. Dal 2017, in Svizzere ha ricevuto lo status di medicina convenzionale. Tra i Paesi che restano indietro c’è sicuramente il Quebec. Qui, per invertire la rotta, di strada da fare ce n’è: sono ancora tante – conclude Tassone – le persone con opinioni decisamente avverse al suo utilizzo».
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