Salute 15 Maggio 2017 17:00

Celiachia, mania ‘gluten free style’. Ma è allarme: dieta senza necessità causa danni e fa ingrassare

Nella Settimana Nazionale della Celiachia l’allarme lanciato dall’Associazione Italiana Celiachia, 6 milioni di italiani e il 10% della popolazione europea sceglie di mangiare senza glutine, pur senza necessità. La nutrizionista: «Una moda dettata da psicosi collettive»

Celiachia, mania ‘gluten free style’. Ma è allarme: dieta senza necessità causa danni e fa ingrassare

No al glutine’: a dirlo non soltanto le persone che soffrono di celiachia, l’intolleranza alimentare al glutine, ma anche chi non ha alcun problema d’infiammazioni croniche intestinali. Secondo i dati Nielsen diffusi dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC), in Europa il 10% delle persone segue una dieta priva della miscela proteica che si trova in prevalenza nei cereali, senza averne effettivo bisogno. In Italia il numero è allarmante: sono ben 6 milioni coloro che scelgono una dieta priva di glutine senza esigenza reale. Questo perché, negli anni, si è consolidata la convinzione, del tutto infondata, che l’alimentazione dettata per le esigenze dei celiaci possa avere effetti dimagranti o comunque benefici e purificanti.

In realtà non è così e sono vari studi a dimostrarlo. Prima fra tutti la ricerca del Dottore australiano Jason Wu del George Institute for Global Health, che ha studiato 3200 prodotti alimentari dimostrando come i cibi confezionati e senza glutine, oltre ad essere economicamente esosi, abbiano anche un apporto nutrizionale scarso e contengano moltissimo sale e zucchero. Ad avvalorare le tesi del professore austrialiano, anche Norelle Reilly, esperta di gastroenterologia pediatrica alla Columbia University, che ha pubblicato un’analisi fondata su tutta la letteratura scientifica disponibile sul Journal of Pediatrics, confutando tutti i falsi miti dei prodotti gluten-free ed evidenziando come in realtà la scelta di questi alimenti possa rappresentare un rischio per la salute.

«Questo atteggiamento è determinato da paranoie di molti pazienti che arrivano già dal medico con l’idea di essere celiaci, senza aver fatto alcun esame», spiega la Dottoressa Serena Missori, dietologa e diabetologa, docente dei corsi di formazione realizzati dal Provider ECM 2506 Sanità in-Formazione. «La ‘moda celiachia’ è stata probabilmente innescata (tra le varie cause), anche dalle aziende della filiera alimentare che hanno cominciato a immettere sul mercato un grande quantitativo di prodotti gluten-free che hanno invogliato il pubblico. In realtà, occorre capire se ci troviamo davanti alla celiachia attraverso dei test specifici, quindi sicuramente bisogna affidarsi a persone competenti e sempre formate, costantemente in aggiornamento».

Ma paranoie e mode a parte, per chi veramente soffre di celiachia, cosa significa dover stare attento in qualsiasi momento a cosa ingerire? In alcuni casi, l’intolleranza è così acuta che anche soltanto il contatto superficiale (tramite epidermide) con il glutine può nuocere.

«Oggi per fortuna con tante ricerche e studi vivere da celiaco non è difficile – racconta Massimo De Nigris, volontario dell’Associazione Italiana per la Celiachia e paziente celiaco -. Circa 40 anni fa quando scoprii di essere celiaco, non c’erano i prodotti che ci sono ora, non c’era l’attenzione mediatica che c’è adesso, oggettivamente era più difficile. Anche per rendermi conto che il problema era una vera e propria malattia, c’è voluto del tempo. Oggi, grazie anche all’Associazione Celiachia che ha predisposto da alcuni anni dei corsi per medici e ristoratori, c’è più preparazione e sensibilizzazione in materia. La celiachia adesso è conosciuta da quasi tutti i medici di base. Tuttavia purtroppo, siamo ancora una piccola percentuale di celiaci diagnosticati rispetto a quelli che potrebbero essere individuati. Molte persone hanno problemi gastroenterologici e non li collegano direttamente alla malattia, serve più diagnosi».

«Mi sono resa conto di essere celiaca perché avevo continui dolori addominali e gonfiore alla pancia», un’altra testimonianza per voce di Aurora Causarano, volontaria AIC Lazio, che spiega: «Dopo un percorso travagliato, sono arrivata a questa diagnosi. Non è stato semplice perché non tutti i medici sono informati, avevo dei sintomi che però non sono stati subito riconosciuti».

«Non esiste un elenco preciso di sintomi che riconducono alla celiachia al 100%» spiega la Dottoressa Missori. «Questa è la principale difficoltà per i pazienti. Spesso la malattia può rimanere asintomatica e non avere dei sintomi gastrointestinali lampanti, come perdita di peso, malassorbimento, diarrea o stitichezza. Nei bambini spesso ci può essere quella che viene chiamata ‘dermatite erpetiforme’ che è l’unico sintomo subito ricollegabile alla celiachia; in altre persone viene diagnosticata prima una tiroidite, un’altra malattia autoimmunitaria di un organo endocrino, e tante altre persone magari lamentano solo mal di testa».

Articoli correlati
Celiachia: aumenta la stima dei casi, 600mila. Dal Sige nuove linee guida su diagnosi e terapia
La dieta senza glutine resta la terapia da seguire per i pazienti affetti da celiachia. Alla diagnosi, alla terapia e al follow-up della malattia e della dermatite erpetiforme, la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (Sige), in collaborazione con altre società scientifiche, ha dedicato un documento contenente le Linee guida nazionali, presentato questa mattina nella Sala Caduti di Nassirya del Senato
di V.A.
Celiachia, Camera approva mozione per consentire l’accesso a prodotti senza glutine anche fuori regione
Nella mozione unitaria la richiesta di includere nel prossimo aggiornamento dei LEA anche le prestazioni per la diagnosi precoce della celiachia nei soggetti ritenuti a maggiormente a rischio. In Italia oltre 230mila i celiaci diagnosticati ma il numero teorico è stimato in 600mila 
Estate, malattie gastro-intestinali in aumento. Arriva l’Ecm Series “Gusto è salute” per combatterle
La specialista Serena Missori e la chef Marisa Maffei nella serie formativa per medici e operatori sanitari firmata Consulcesi
La dieta della tiroide, ecco gli alimenti consigliati e quelli da evitare
Nell’intervista a Sanità Informazione, l’endocrinologa Serena Missori spiega quali sono i cibi che aiutano la tiroide e come lo stress influisce negativamente sulla salute di questa ghiandola. La chef Marisa Maffeo: «Mangiare bene senza rinunciare al gusto»
San Valentino, le tecniche antistress che salvano l’amore: una vita di coppia sana passa anche dalla regola delle tre “C”
La dottoressa Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista: «Consapevolezza, conoscenza e coscienza per stare bene con se stessi e con il partner. Così lo stress da nemico diventa alleato». On line il primo ebook "Antistress: teoria e pratica”
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Porpora trombotica trombocitopenica. ANPTT Onlus celebra la III Giornata nazionale

Evento “WeHealth” promosso in partnership con Sanofi e in collaborazione con Sics Editore per alzare l’attenzione sulla porpora trombotica trombocitopenica (TTP) e i bisogni ancora i...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...
Advocacy e Associazioni

Cirrosi epatica, i pazienti chiedono meno burocrazia e maggior accesso al teleconsulto

Nella nuova puntata di The Patient Voice, Ivan Gardini (EpaC Ets), Ilenia Malavasi (Affari Sociali) e Francesca Ponziani (Pol. Gemelli)