Salute 28 Marzo 2025 16:36

Celiachia, l’intelligenza artificiale la diagnostica con una precisione del 97%

Lo strumento di intelligenza artificiale è stato 'addestrato' sulle immagini di quasi 3.400 biopsie. Utilizzandolo si potrebbe accelerare la diagnosi della patologia e migliorarla nei Paesi in via di sviluppo
Celiachia, l’intelligenza artificiale la diagnostica con una precisione del 97%

L’intelligenza artificiale si è mostrata all’altezza dei patologi per la diagnosi di celiachia. I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno messo a punto uno strumento di intelligenza artificiale in grado di identificare correttamente la patologia sulla base della biopsia. La precisione diagnostica è risultata del 97%, un livello di accuratezza non inferiore a quello degli specialisti in carne ed ossa. Lo strumento di intelligenza artificiale è stato ‘addestrato’ sulle immagini di quasi 3.400 biopsie e i risultati ottenuti sono stati pubblicati in uno studio sul New England Journal of Medicine. Se il suo utilizzo entrasse a regime “potrebbe accelerare la diagnosi della patologia e migliorarla nei Paesi in via di sviluppo”, dicono i ricercatori.

Il ‘gold standard’ per la diagnosi

Crampi allo stomaco, diarrea, eruzioni cutanee, perdita di peso, stanchezza e anemia sono i sintomi tipici della celiachia, una malattia autoimmune scatenata dal consumo di glutine, parte proteica del grano. Poiché questi sintomi variano molto da un individuo all’altro, spesso i pazienti hanno difficoltà a ricevere una diagnosi accurata. Il ‘gold standard’ per la diagnosi è una biopsia del duodeno, parte dell’intestino tenue. I patologi analizzano il campione al microscopio o al computer per verificare la presenza di danni ai villi intestinali. I patologi usano un sistema di classificazione per giudicare la gravità di un caso, che va da zero (i villi sono normali ed è improbabile che il paziente abbia la malattia) a quattro (i villi sono completamente appiattiti).

L’attendibilità dell’algoritmo

Nello studio l’algoritmo sviluppato e addestrato è stato poi testato su un set di dati diversificato e su larga scala, costituito da oltre 4mila immagini ottenute da cinque diversi ospedali con cinque diversi scanner di quattro diverse aziende. Sulla base di confronti con le diagnosi dei patologi originali, i ricercatori hanno dimostrato che il modello era corretto nella  diagnosi in più di 97 casi su 100. Il modello aveva una sensibilità superiore al 95%, il che significa che identifica  correttamente più di 95 casi di celiachia su 100. I patologi possono non essere d’accordo sulle diagnosi: studi mostrano  disaccordo in più di un caso su cinque.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Nutri e Previeni

World Obesity Day, l’appello alle Istituzioni: “Inserire l’obesità nei Lea e tra le patologie croniche”

Dalle organizzazioni italiane aderenti e partner della World Obesity Federation una lettera aperta rivolta alle Istituzioni. L’onorevole Pella: “Ad aprile l’approvazione della Legge ...
Nutri e Previeni

Dieta Mediterranea, elaborate le prime linee guida per l’applicazione terapeutica

Il documento è stato elaborato da SINPE e SIPREC, con il supporto metodologico dell’Iss
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. “La sopravvivenza aumenta, ma recidive e infezioni restano una minaccia”

In occasione del mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, l’AIL pone l’attenzione su tre aspetti fondamentali per chi convive con questa patologia: l’aumento della sopravviven...
di I.F.