Obbligo vaccinale e recuperi, insieme alla mancanza di personale, stanno creando difficoltà. Secondo l’ex presidente della Società italiana di igiene 40mila bambini resteranno senza vaccino
Con l’approssimarsi della scadenza del 10 marzo, data ultima per la presentazione alle scuole della certificazione di avvenuta immunizzazione, aumenta la situazione di difficoltà dei centri vaccinali, che scontano anche una grave carenza di personale. Un mix esplosivo denunciato da Carlo Signorelli, ex presidente della Società italiana di igiene: “I Centri sono in tilt per tre concomitanze: l’ultimo Piano vaccinale che prevede nuove vaccinazioni consigliate, la legge sull’obbligo vaccinale a scuola ed i recuperi dei bimbi non ancora immunizzati. Sono sotto pressione e – ha detto – spesso manca personale”.
Il problema della mancanza di personale era stato segnalato in passato dalla Siti, Società Italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica che aveva chiesto, in concomitanza con l’applicazione delle nuove norme sull’obbligo vaccinale, che si garantisse un supporto ai centri vaccinali potenziando il personale proprio in vista del maggior carico di lavoro. Tuttavia Signorelli ha specificato che la situazione di difficoltà varia da regione a regione: in alcune, come Veneto e Friuli Venezia Giulia, il fatto che le vaccinazioni nei centri siano effettuate non solo dai medici ma anche da assistenti sanitari con la supervisione del medico sta agevolando il lavoro.
Intanto arriva la prima stima del numero di bambini che resteranno senza vaccinazione al 10 marzo: saranno 40mila secondo Signorelli. Per i non vaccinati la legge prevede lo stop alla frequenza per la scuola d’infanzia (nidi, materne).
Invece per il prossimo anno scolastico 2018-19, per il quale partono oggi le iscrizioni online, ci sarà più tempo per effettuare le vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge. Sarà infatti possibile presentare un’autocertificazione sulle avvenute vaccinazioni o copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl, ma ci sarà tempo fino al 10 luglio 2018 per presentare la certificazione definitiva che provi l’avvenuta vaccinazione.
I vaccini restano però al centro della campagna elettorale: una situazione che ha spinto la Fimp, Federazione italiana medici pediatri, a diramare una nota in cui si chiede che il tema sia tolto dal dibattito. “Siamo sorpresi – si legge nel comunicato del presidente Fimp Giampietro Chiamenti – che si pensi di abolire la recente legge sull’obbligo vaccinale. Così vengono messe in discussione scelte di prevenzione scientificamente validate, con effetti negativi sul recupero del pericoloso calo delle coperture vaccinali degli ultimi anni. Va dimostrata l’inutilità o la pericolosità delle vaccinazioni, prima di addentrarsi in una materia così delicata e importante per la salute pubblica, e non contribuire invece a coltivare dubbi e timori ingiustificati”.