Salute 9 Luglio 2024 09:00

Cervello, le emozioni lo ‘accendono’ come il tatto o il movimento. Lo studio

Dagli scienziati dell’università Bicocca di Milano la prima dimostrazione della ‘natura corporea’ dei sentimenti, i ricercatori: “Le emozioni attivano regioni corticali che tipicamente rispondono a esperienze tattili e motorie”

Cervello, le emozioni lo ‘accendono’ come il tatto o il movimento. Lo studio

Arrossire per la vergogna, sentire le farfalle nello stomaco o ribollire dalla rabbia. Ecco alcune delle frasi più comuni che tutti, almeno una volta nella vita, hanno pronunciato nel tentativo di trasformare le proprie emozioni in parole. Emozioni che, inevitabilmente, si ripercuotono sul corpo. E che queste sensazioni siano anche ‘fisiche’ non è soltanto una percezione individuale: è un dato di fatto che, ora, ha anche un fondamento scientifico. A dimostrarlo uno studio dell’università di Milano-Bicocca, pubblicato su ‘iScience‘: “Le emozioni hanno una ‘natura corporea’, al punto tale che provarle ‘accende’ il cervello come toccare qualcosa o compiere un movimento – spiegano gli autori della ricerca – . Le emozioni attivano regioni corticali che tipicamente rispondono a esperienze tattili e motorie”.

Le emozioni: un terreno ancora inesplorato

“In passato diversi progetti di ricerca avevano dimostrato a livello comportamentale che le emozioni sono associate a specifiche parti del corpo. Tuttavia, rimaneva da capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie, partecipassero alla generazione di specifiche emozioni quali la tristezza, la felicità, la paura. Noi lo abbiamo dimostrato per la prima volta a livello neurofisiologico”, spiega Elena Nava, professoressa del Dipartimento di Psicologia UniMiB, che ha firmato il lavoro insieme ai colleghi Michelle Giraud, Laura Zapparoli, Gianpaolo Basso, Marco Petilli ed Eraldo Paulesu dello stesso dipartimento.

Lo studio

Ecco l’esperimento. Gli scienziati hanno utilizzato un macchinario di risonanza magnetica (Rm) funzionale a 3 Tesla, attivo all’ospedale San Gerardo di Monza, su un campione di 26 persone, mappando nel cervello le aree specifiche di risposta neuronale a stimoli di tipo sia motorio e tattile sia emotivo. I filamenti di Von Frey, uno strumento che permette di stimolare parti diverse del corpo con uguale intensità, sono stati usati su mani, tronco, piedi e volto dei partecipanti. “Nel primo test – spiegano i ricercatori – i componenti del campione sono stati indotti a muovere singolarmente le stesse parti (per esempio aprivano chiudevano le mani, muovevano le labbra e così via). Poi si è proceduto a un recall emotivo: in base ad interviste condotte nei giorni precedenti, ai partecipanti veniva chiesto di rivivere episodi autobiografici per loro altamente emotivi, sia in positivo che in negativo (il giorno del matrimonio, un lutto o altro). Attraverso la Rm funzionale, i ricercatori hanno quindi registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione – motoria, tattile o emotiva – ricavando due mappe, tattile-motoria ed emotiva”.

Le conclusioni

Ebbene, sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, si è visto che alcune aree si attivano con entrambe le tipologie di stimolazione. “La generazione di emozioni – conclude Nava – si associa ad attività in aree corticali somatosensoriali e motorie, quelle che tipicamente rispondono al tatto o ad azioni motorie. Si dimostra così l’idea di un’esperienza ‘incarnata’ delle emozioni, e quindi la necessità di esperire a livello tattile e motorio le emozioni per poterle generare e sentire consciamente

 

 

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