Nella quinta stagione di Skam Elia Santini, il personaggio interpretato Francesco Centorame, soffre di ipoplasia peniena, il disturbo del micropene che metterà a dura prova la sua vita sessuale. Lo specialista dell’Università Tor Vergata, Salvatore Sansalone, ci spiega di cosa si tratta
Nella quinta stagione di Skam Elia Santini, il personaggio interpretato Francesco Centorame, soffre di ipoplasia peniena, il disturbo del micropene che metterà a dura prova la sua vita sessuale e la capacità di parlarne senza soccombere alla paura di essere bullizzato. «Non mi entra nei preservativi di taglia S», confesserà ai suoi compagni di comitiva, condividendo l’enorme ansia da prestazione legata alle dimensioni decisamente sotto la media del suo pene. Il micropene è una condizione rara: secondo le stime effettuate tra il 1997 ed il 2000 negli Stati Uniti, può colpire circa 1,5 su 10.000 neonati maschi.
Nel dettaglio si può definire micropene il pene di un uomo che, in fase di erezione, risulta essere di 2,5 volte inferiore rispetto alle dimensioni medie per età e livello di sviluppo sessuale. Infatti, si calcola che la dimensione del pene per un adulto è di 13,24 centimetri in estensione. «Per gli adulti, quindi, si parla di micropene quando la lunghezza in estensione è inferiore a 8 centimetri. Un pene in erezione di 10 centimetri è perciò nella media», spiega Salvatore Sansalone, urologo e docente all’Università di Tor Vergata di Roma. «Si tratta di un problema che riguarda sempre più giovani con un’età che va dai 18 ai 30 anni e, molto spesso, è motivo di difficoltà nei rapporti sessuali», aggiunge.
Solitamente il micropene viene diagnosticato alla nascita o durante lo sviluppo. Tuttavia, la maggior parte delle persone che soffrono di micropenia ha comunque genitali interni e testicoli normali. Quindi, mantiene una normale funzione sessuale, riesce ad urinare, a masturbarsi o a raggiungere l’orgasmo. Le cause di un pene piccolo possono essere molteplici. Problemi ormonali e genetica sono le più più comuni. Poi ci sono fattori ambientali, come l’esposizione dei genitori a pesticidi durante la gravidanza. Inoltre, tra le causa è possibile anche una carenza di testosterone: se un feto maschio non produce abbastanza testosterone o la madre durante la gravidanza non produce abbastanza gonadotropina corionica (che stimola lo sviluppo di testosterone nel feto) possono insorgere problemi e il bambino può avere più probabilità di nascere con il pene più piccolo.
Infine, dato che le cause di un pene piccolo sono collegate anche a problemi ormonali, individui con questa condizione possono avere anche altri problemi. In alcuni casi la diagnosi di micropene di può associare all’ipogonadismo ipogonadotropo, sindrome di Prader-Willi, sindrome di Kallmann, carenza di ormone della crescita, anomalie cromosomiche, sindrome di Laurence-Moon. In rari casi, il micropene è idiopatico, ovvero senza causa specifica.
A volte può sembrare che un bambino nato con un rigonfiamento dello scroto abbia un micropene. In realtà, il pene può anche essere meno visibile a causa di grandi cuscinetti adiposi circostanti: in questi casi viene definito pene nascosto e può verificarsi in persone con obesità. Oppure ci si può trovare davanti a casi di pene palmato, dove c’è una pelle extra che collega lo scroto e il pene; e di pene intrappolato, dove non c’è abbastanza pelle che circonda il pene.
Dato che le cause di un pene piccolo possono essere collegate a diversi problemi, il consiglio è sempre quello di consultare un medico, il quale sarà in grado di fare misurazioni accurate ed eventualmente diagnosticare questa condizione. Molti uomini, infatti, non sono capaci di misurare correttamente il proprio pene, oppure lo fanno quando è a riposo rilevando la dimensione sbagliata. Affidandosi a un medico specialista, invece, è possibile effettuare una diagnosi corretta con l’ausilio di un esame fisico, di esami ematici e della diagnostica per immagini.
A seconda delle cause legate alla sindrome del micropene ci sono svariati trattamenti. Nei casi di un problema alla nascita, causato da ipogonadismo, la terapia di riferimento è costituita dall’assunzione di testosterone. «In età adulta, si può considerare la possibilità di un intervento chirurgico per l’allungamento o l’allargamento del pene attraverso diverse procedure», dice Sansalone. «Ma spetta sempre allo specialista valutare insieme al paziente», conclude.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato