Quattro regioni restano in zona rossa, due in zona arancione. L’ordinanza di Speranza anticipa i dati di oggi. Sui vaccini si vede la luce in fondo al tunnel
Ancora zona rossa per Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, mentre Puglia e Sicilia rimangono in zona arancione. È arrivata la nuova ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, in vigore da oggi e fino al 3 dicembre. «Ferma restando – si aggiunge nel comunicato – la possibilità di una nuova classificazione prevista dal Dpcm».
Il ministro ha presenziato a un incontro organizzato dal Parlamento europeo, “Unione europea alla sfida del Covid-19“, e ha riferito sulla situazione nazionale. «Le misure nazionali volte a ridurre la circolazione del virus purtroppo in questa fase, in cui non abbiano ancora un vaccino sicuro e cure certe ed efficaci, sono inevitabili. È evidente che provocano sacrifici – ha aggiunto – ma, come mostrano anche i numeri degli ultimi giorni, le misure dimostrano di funzionare», ha detto.
«L’Italia sta provando – ha aggiunto – a mettere sotto controllo la curva non con un lockdown generalizzato, universale e uguale in tutti i territori, ma con un meccanismo che prova ad adattare le misure per tempi limitati al quadro epidemiologico di ciascun territorio. Vedremo nei prossimi giorni se, come auspichiamo, questo metodo ci offrirà una piegatura ulteriore della curva. Dati incoraggianti che ci consentiranno di mettere sotto controllo il contagio».
Sulla possibilità di un vaccino contro il virus entro il 2021, Speranza si è detto ottimista rispetto ai dati comunicati dalle varie realtà farmaceutiche. «Voglio avere un approccio prudente: passaggi formali dovranno compiersi. Noi abbiamo agenzie istituzionali, sul piano nazionale e europeo, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure. Sia per i vaccini sia per le cure. Ma i dati che leggiamo nelle ultime settimane ci lasciano ben sperare», ha ribadito.
«Se, come tutti auspichiamo, i processi di validazione dovessero essere conclusi nelle prossime settimane, credo che potremo essere nelle condizioni già nella prima fase del 2021 di avere le prime dosi di vaccino e di poterle distribuire alla popolazione», in base a priorità in definizione. Il ministro fa l’eco alla comunicazione inviata dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ai governatori di Regione, chiedendo un piano vaccini entro il 23 novembre.
«Dal mio punto di vista – ha concluso Speranza – in questo quadro i primi soggetti beneficiari saranno coloro che negli ospedali, nei presidi sanitari, ogni giorno sono in prima linea: il nostro personale sanitario. E poi naturalmente tutte le categorie più fragili: dalle Rsa, agli anziani, a tutte le persone con fragilità». Il vaccino, ha concluso il ministro, «è un bene pubblico universale e un diritto di tutti, non un privilegio di pochi».
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