La campagna di sensibilizzazione della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica per non pentirsi dopo
Una campagna di sensibilizzazione e informazione dedicata a medicina e chirurgica estetica. Quattro buone regole da seguire per insegnare ai pazienti sicurezza e rischi. E’ quella appena lanciata dalla Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica (Sicpre).
«Spesso i trattamenti di medicina estetica e gli interventi di chirurgia estetica non vengono affrontati con la giusta serietà. In modo molto semplice, con l’aiuto di quattro immagini, con questa iniziativa comunichiamo ai pazienti le ‘buone regole’ da seguire» commenta Francesco D’Andrea, presidente della Sicpre.
Strano ma vero, in Italia è possibile sottoporsi a un intervento di oculistica, ortopedia, ginecologia e molte altre specialità rivolgendosi a un medico generico. Lo stesso si può fare, ad eccezione degli interventi che comprendono l’uso di protesi mammarie, con la chirurgia plastica. Ma perché scegliere uno Specialista? «Lo specialista in Chirurgia Plastica – dice Francesco D’Andrea, anche direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università Federico II di Napoli – è un medico che dopo la laurea si è formato per altri 5 anni frequentando la Scuola di Specializzazione e la sala operatoria, approfondendo le tecniche chirurgiche alla base dei migliori risultati e delle minori complicanze. E, nel caso in cui si verificassero, solo lo specialista le può gestire al meglio». Come si fa a sapere se il medico a cui ci si è rivolti è specialista in Chirurgia Plastica? Il modo migliore è chiederlo apertamente e consultare il curriculum. Se ha conseguito la specializzazione, questa appare sicuramente nel curriculum, con il nome della Scuola e l’anno.
NO AL DISCOUNT, VUOL DIRE RISPARMIARE SULLA SICUREZZA
Gli interventi di chirurgia ricostruttiva possono avvenire a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Non così per quelli di chirurgia estetica, in cui il paziente si può trovare a dover raffrontare dei prezzi e magari a cercare quello più conveniente. «Ma costi estremamente bassi devono insospettire – dice ancora D’Andrea -. Per essere eseguito in sicurezza, un trattamento o un intervento presuppongono il giusto setting, cioè a seconda dei casi lo studio, l’ambulatorio o la sala operatoria; la presenza di tutto il personale necessario, come un anestesista rianimatore quando viene somministrata l’anestesia; dispositivi a norma, dai filler alle protesi mammarie, in possesso di tutte le certificazioni. Attenzione, quindi, a chi propone trattamenti e interventi a prezzi ridottissimi. Un prezzo da discount nella stragrande maggioranza dei casi indica una scarsa sicurezza».
Come in tanti incontri della vita, l’importante è capirsi, sentire di potere aver fiducia, entrare in sintonia. E l’incontro con il chirurgo plastico non fa eccezione. «La visita è il momento in cui dissipare tutti i dubbi e chiedere tutto, senza timori – spiega il presidente SICPRE – . Attenzione anche a chi è particolarmente sbrigativo sulla convalescenza e sulle possibili complicanze, o che in qualche modo dimostra di voler convincere il paziente o mettergli fretta. Il bravo chirurgo plastico vuole solo pazienti consapevoli, sicuri e sereni. Soprattutto in estetica, la nostra missione interpretata in senso etico è quella di realizzare desideri in sintonia con il buonsenso e stabili nel tempo. Tornare indietro può essere molto difficile, se non impossibile».
NO AI SOTTERFUGI, NON C’E’ NIENTE DI CUI VERGOGNARSI
La chirurgia estetica è una possibilità. Chi desidera sfruttarla deve sentirsi libero di farlo alla luce del sole. «Non vuol dire sbandierare un ritocco – puntualizza D’Andrea -, ma neanche fare le cose di nascosto. È importante che le persone più vicine al paziente siano al corrente dei suoi desideri e delle sue scelte, per un giusto confronto e sostegno. Agire alla luce del sole, anche se magari con riservatezza, è sinonimo di un atteggiamento maturo e consapevole. Se ben eseguita la chirurgia plastica è sicura, ma è comunque un’altra cosa rispetto a un trattamento dal parrucchiere. Il paziente deve aver approfondito pro e contro, e possibili evoluzioni nel tempo».
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