Torna, per il nono anno consecutivo, dal 26 settembre al 1° ottobre 2022, l’appuntamento con la Settimana del Benessere Sessuale (SBS): incontri e consulenze, offerte dagli specialisti in tutta Italia, in tema di sessualità, educazione sessuale e affettività. L’indagine della FISS sulla chirurgia estetica dei genitali: «Chi ha ceduto alla tentazione del bisturi l’ha fatto per colmare un senso di insoddisfazione e per migliorare la relazione sessuale con il partner»
Sono soprattutto le donne a bussare alla porta del chirurgo con l’intenzione di ritoccare le parti intime e tra gli interventi più richiesti ci sono il ringiovanimento della vagina e la labioplastica, ovvero la chirurgia delle piccole labbra. Anche in Italia, seguendo una moda già consolidatasi oltreoceano, c’è stato un notevole aumento delle richieste di chirurgia estetica dei genitali. «Una tendenza che ha coinvolto soprattutto l’universo femminile ed in particolare quelle donne che, insoddisfatte del proprio corpo, vogliono sentirsi più sicure e attraenti. Non solo migliorando le parti visibili a tutti, come il viso, ma anche quelle più nascoste», spiega Roberta Rossi, psicosessuologa e past president della Fiss, la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica.
E non è un caso, dunque, se proprio la chirurgia delle parti intime sia il focus della Settimana del Benessere Sessuale (SBS) 2022, un’occasione, per chiunque ne abbia voglia, di chiarirsi le idee in tema di benessere sessuale. Dal 26 settembre al 1° ottobre la FISS mette a disposizione tutto il sapere dei suoi esperti su sessualità, educazione sessuale e affettività, tramite consulenze gratuite e incontri di gruppo che, quest’anno, torneranno in presenza dal nord al sud della Penisola. «Promuove la salute sessuale, così come sancito anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – aggiunge Rossi – svolge un ruolo essenziale per raggiungere e mantenere il benessere globale di ognuno di noi».
Come di consueto, anche per il 2022 la Federazione ha condotto un’indagine online per sondare nuove tendenze ed orientamenti della popolazione in generale. E quest’anno, in virtù del trend in crescita riscontrato in Italia e non solo, gli esperti hanno deciso di interrogare i partecipanti sulla chirurgia estetica dei genitali. «Questo tipo di chirurgia – commenta Rossi – è per molti una soluzione ad una vita sessuale più serena. Tuttavia, dietro le richieste di chirurgia estetica delle parti intime non c’è solo vanità, ma anche percorsi che le persone compiono per affermare la propria identità», afferma la psicosessuologa.
Stando ai risultati del questionario, circoncisione, imenoplastica e ringiovanimento vaginale sono gli interventi più conosciuti. In fondo alla classifica, tra i “ritocchi” meno noti ci sono l’aumento del punto G, la rimozione scrotale e il lifting del pene. La chirurgia estetica in generale, almeno secondo le risposte dei partecipanti all’indagine promossa dalla FISS, pare attrarre poco: 8 su 10 non si sono mai sottoposti ad un intervento di questo tipo e il 74% non ne ha mai nemmeno sentito il bisogno. In quasi il 100% dei casi (il 96) è il timore del giudizio altrui, ed in particolare dei propri familiari, a mettere un freno ad un eventuale desiderio di sottoporsi alla chirurgia estetica.
Chi ha ceduto alla tentazione del bisturi l’ha fatto soprattutto per colmare un senso di insoddisfazione personale derivante dal proprio aspetto fisico. Migliorare l’immagine, l’autostima e l’umore sono state le motivazioni più gettonate non tanto per dare una sterzata alla propria vita sociale, piuttosto per perfezionare le relazioni sessuali. Meno di una persona su 4 teme i rischi dell’intervento chirurgico e il 45% ammette che si tratta di pratiche dolorose. Ad ogni modo, a prescindere che abbiamo prevalso i timori o i buoni propositi, sono davvero poche le vittime di illusione: solo una risicata minoranza ha creduto di poter migliorare di molto la propria vita sociale. La maggior parte, restando con i piedi per terra, ha auspicato di perfezionare solo quella sotto le lenzuola.
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