I pediatri: “I virus legati ai vettori sono ancora soggetti ad una certa stagionalità. Non sappiamo come saranno i dati nelle prossime stagioni, qualora persistano le ondate anomale di temperature elevate anche in autunno”
Il cambiamento climatico globale sta modificando, in tutta l’Europa, l’insorgenza di malattie infettive, in particolare quelle trasmesse da vettori. L’Italia, per la sua posizione a ponte tra Nordafrica ed Europa, è particolarmente interessata a queste modifiche legate all’ambiente. “Il clima umido, le lunghe stagionalità calde hanno aumentato la presenza delle zanzare, come la zanzara tigre – spiega Vania Giacomet, professore associato di Pediatria all’università degli Studi di Milano, e direttore Unità operativa di Pediatria infettivologica ospedale Sacco, in occasione del 78esimo Congresso italiano di pediatria in corso a Torino – Nel Paese, nell’ultimo anno vi è stato un aumento delle uova di zanzara tigre superiore alla media degli ultimi 5 anni. Si registra di conseguenza anche un aumento del rischio di diffusione di virus trasmessi dalle zanzare e di malattie che un tempo erano tipiche delle zone umide”, aggiunge la specialista.
Un esempio è la West Nile Fever (malattia virale potenzialmente neuroinvasiva e grave), che nel 2023 ha registrato un incremento di casi. Altre malattie trasmesse da questo tipo di vettori sono la Chikungunya (caratterizzata da febbre e dolori articolari debilitanti) e la Dengue. In aggiunta, gli esperti segnalano il pappatacio che porta leishmaniosi e malattie virali, e la zecca Ixodes ricinus, vettore responsabile della borreliosi di Lyme. Le zecche, non più diffuse solo nelle aree boschive, ma comunemente presenti anche nei parchi, possono veicolare altri patogeni responsabili di diverse tipologie di infezioni. Secondo gli ultimi dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nel 2022 si sono registrati in Europa 1.112 casi di West Nile acquisiti localmente in 11 Paesi, con 92 decessi.
In Italia, nello stesso anno, sono stati 723 i casi di infezione e 51 i decessi. Per quanto riguarda invece Dengue, da gennaio 2023 a oggi nel nostro Paese si registrano 288 casi confermati (66 autoctoni, con un’età media di 37 anni, 55% di sesso maschile e nessun decesso). In generale, in Europa, secondo l’Ecdc si sono osservati aumenti di casi di arbovirosi, malattie virali trasmesse da vettori artropodi, come le zanzare e le zecche, legati all’aumento delle temperature. Anche per questo motivo, evidenziano i camici bianchi, rivestono importanza le sorveglianze coordinate dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione col ministero della Salute, a cui vengono sottoposte anche Zika, Usutu, encefalite da zecca (Tbe) e le infezioni neuro-invasive da virus Toscana.
I virus legati ai vettori ci accompagneranno tutto l’anno in futuro? La risposta dei pediatri è che la stagionalità rimane, ma è da tenere sotto osservazione: “Al momento – aggiunge Giacomet – i virus legati ai vettori sono ancora soggetti ad una certa stagionalità. Non sappiamo come saranno i dati nelle prossime stagioni, qualora persistano le ondate anomale di temperature elevate anche in autunno”. Per proteggere la meglio i bimbi, secondo la specialista “sono necessari formazione e aggiornamento da parte del personale sanitario, ma anche l’attuazione di misure di protezione e prevenzione come l’eliminazione delle fonti di acqua stagnante, l’utilizzo di zanzariere nelle zone più a rischio”. Per le zecche, invece, è strategica la pulizia del sottobosco e lo sfalcio dei prati. “Per poche di queste malattie – specifica Giacomet – abbiamo a disposizione dei vaccini, come per la Tbe e recentemente per la Dengue”. Per proteggere specie i bambini, poi, viene suggerito l’utilizzo di repellenti a seconda dell’età (evitandoli nei piccoli sotto i 3 mesi), l’utilizzo di vestiti a manica lunga e di colore chiaro, soprattutto di sera e in caso di passeggiate nel bosco, e vestiti consoni per evitare il morso di zecca (ad esempio pantaloni e maniche lunghe).
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