Quali sono gli alimenti da ridurre e quali integratori assumere per combattere la patologia?
Una delle cause più frequenti di dismenorrea secondaria è l’endometriosi, una malattia che riguarda solo il mondo femminile. Il problema è determinato dall’accumulo anomalo di cellule endometriali al di fuori dell’utero. Ciò comporta forti dolori pelvici e sofferenza intestinale (in particolare durante il periodo mestruale e premestruale e in quello dell’ovulazione), oltre che dolore durante i rapporti sessuali e dolore cronico in zona pelvica ma si può manifestare anche stanchezza fisica. Nonostante l’endometriosi non comporti necessariamente sterilità, ciò è presente in circa il 30% delle pazienti che ne sono affette.
La terapia può essere di tipo medico e ormonale ma anche chirurgico. Una soluzione comunemente utilizzata è la terapia tramite progestinici, i quali riducono il dolore ma non migliorano lo stato della patologia. Se assunti per troppo tempo, inoltre, possono causare effetti collaterali. L’endometriosi si sviluppa laddove questa trova un’infiammazione dovuta dalla produzione eccessiva di estrogeni ed è per questo che anche l’alimentazione e l’integrazione di determinate sostanze nutritive possono avere un ruolo importante nel ridurre l’effetto degli estrogeni e favorire la produzione del progesterone.
Le evidenze scientifiche sostengono che ottimizzare le quantità di frutta e verdura, alimenti ricchi di calcio e vitamina D, acidi grassi omega-3 potrebbe ridurre la possibilità che l’endometriosi evolva in forme acute. In particolare, i benefici dei cibi “colorati” derivano dalla riduzione dello stress ossidativo.
I cibi migliori in questo caso comprendono frutta, verdure con le foglie verdi scure, cipolle, aglio e spezie come la cannella, la curcuma e lo zenzero. Sono importanti anche le verdure crucifere (come cavolo, cavolfiore, broccoli) che sostengono la funzione del fegato, in particolare quella di eliminare l’estrogeno in eccesso; da segnalare anche le fibre che aiutano a ridurre i livelli di estrogeni. Risulta utile anche un’alimentazione “low carb”. Risultano utili per contrastare l’endometriosi: Vitamina D, Omega 3, Curcuma, Quercetina, Partenio, Nicotinamide e Metifolato di calcio.
In caso di endometriosi sarebbe buona norma aumentare il consumo di fibre che aiutano il buon funzionamento dell’indestino e la digestione, determinando una riduzione degli estrogeni circolanti nel sangue con un minore impatto sui tessuti estrogeno dipendenti. Può essere consigliato, come regola generale da personalizzare, di aumentare le fibre sino al 20-30% nei pasti e dunque di aumentare il consumo di:
Oltre alle fibre, è consigliabile aumentare il consumo di acidi grassi Omega 3. Può essere dunque tendenzialmente utile un incremento di consumo nella dieta di:
A causa della presenza di diverse componenti, chi è affetto da endometriosi farebbe bene a ridurre:
Un ruolo molto utile per contrastare gli effetti dell’endometriosi viene svolto anche da molte altre sostanze naturali.
L’associazione zinco-rame è utile per alleviare i dolori mestruali, contrastare le irregolarità del ciclo e ripristinare la salute di pelle e capelli, agisce da normalizzatore endocrino, favorendo la fisiologica comunicazione tra ipofisi e gonadi. La Curcuma, invece, allevia il dolore e lenisce l’infiammazione, mentre l’Agnocasto stimola la produzione di progesterone naturale che contrasterebbe l’endometriosi, attenuando gli effetti degli estrogeni in eccesso. Un estratto di lampone, il Rusbus idaeus, è infine efficace contro i dolori pelvici e contrasta spasmi e infiammazioni.
Di recente è stato rilasciato un corso di formazione sul rapporto tra endometriosi e alimentazione sulla piattaforma FAD di Consulcesi Club. Il corso, dal titolo “Gusto è salute. La dieta giusta per l’endometriosi”, offre una panoramica sulla patologia e sulla sintomatologia, tratta in modo pratico e subito applicabile un approccio nutrizionale ed integrativo della patologia per poter fornire alle pazienti indicazioni circa gli alimenti più utili e quelli sconsigliati, da consumare con moderazione o evitare nei periodi più critici, per la gestione della sintomatologia. Il corso mira inoltre a fornire indicazioni sulla terapia integrativa di supporto alla terapia farmacologica e chirurgica della patologia per evitare il fai da te nella gestione della stessa. Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di elaborare una strategia nutrizionale per le pazienti con endometriosi e consigliare una terapia integrativa in supporto alla terapia farmacologica e chirurgica.
Il corso, associato al film-formazione della serie “Gusto è Salute”, è composto da videolezioni corredate da materiali didattici di approfondimento e prevede il superamento di un test di verifica finale, al termine del quale si riceveranno 5,4 crediti ECM. Responsabile scientifica è la dottoressa Serena Missori. Dopo aver conseguito la specializzazione in Endocrinologia e Malattie del ricambio e un master in “Headache medicine” presso l’Università “La Sapienza” di Roma, la dottoressa Missori ha collaborato presso U.O. Centro Cefalee dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Autrice e co-autrice di diversi libri e pubblicazioni con tema antiaging, antistress e cucina sana, è stata docente di diversi corsi di alta formazione (CAF) presso l’università “La Sapienza” di Roma.