Salute 13 Aprile 2023 14:39

Comunicare la demenza in modo etico e inclusivo, Federazione Alzheimer Italia presenta le linee guida

Il documento, redatto da Alzheimer Europe in collaborazione con il Gruppo di lavoro europeo delle persone con demenza, contiene indicazioni rivolte a media, ricercatori, giornalisti, politici e comunicatori

Comunicare la demenza in modo etico e inclusivo, Federazione Alzheimer Italia presenta le linee guida

Le parole e le immagini usate per rappresentare la demenza hanno un impatto su come la società pensa o si relaziona con chi convive con questa condizione. Questo può influenzare significativamente le decisioni relative alle priorità della ricerca, allo sviluppo dei servizi e delle politiche di cura e assistenza, con conseguenze sulla qualità della vita di milioni di persone con demenza.

Per questo Alzheimer Europe, in collaborazione con il Gruppo di lavoro europeo delle persone con demenza (EWGPWD) – istituito nel 2013 con lo scopo di esplorare e valutare i diversi modi in cui le persone con demenza sono percepite e ritratte all’interno della società – ha redatto le Linee guida per comunicare e rappresentare in modo etico e inclusivo la demenza e le persone con demenza”, presentate nel nostro Paese dalla Federazione Alzheimer Italia, membro italiano di Alzheimer Europe.

Si tratta di 14 indicazioni rivolte ai media, ai ricercatori, ai giornalisti, ai politici e a chiunque si trovi a comunicare al grande pubblico i temi legati alla demenza. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza sulla necessità di rappresentare e raccontare questa condizione attraverso un linguaggio, delle immagini e dei messaggi che siano rispettosi, inclusivi e non feriscano chi si trova a conviverci. Il documento completo è disponibile a questo link: alzheimer.it/linee_guida_per_comunicare.pdf

Tra i membri dell’EWGPWD che hanno contribuito alla stesura delle linee guida anche Stephen John McCleery, candidato dalla Federazione Alzheimer Italia, che afferma: «Con questo documento noi persone con demenza vogliamo fornire a chi non ha la demenza indicazioni da tenere in considerazione per comunicare in modo etico e inclusivo. Impegnarsi a rappresentare questa condizione in maniera rispettosa e veritiera significa infatti contribuire alla lotta allo stigma e alla costruzione di una società attenta ai diritti, alla dignità e al benessere di noi persone con demenza, dei nostri familiari e amici e di tutti i cittadini che in futuro potranno ricevere questa diagnosi».

Utilizzare termini rispettosi e non stigmatizzanti

Le linee guida sottolineano in primo luogo l’importanza di usare termini rispettosi e inclusivi e non offensivi o stigmatizzanti, anche se vanno oltre la scelta delle singole parole: non contengono infatti una lista di “dire o non dire” perché le preferenze e le obiezioni a certe parole variano notevolmente non solo tra i diversi Paesi, ma anche all’interno di diverse comunità e gruppi sociali.

Sono comunque da preferire espressioni – come “partecipante” al posto di “soggetto” quando ci si riferisce a persone coinvolte in uno studio di ricerca – in grado di restituire un senso di partecipazione attiva: le persone con demenza rimangono infatti membri della società anche dopo la diagnosi.

È fondamentale inoltre non rappresentare le persone con demenza come meno umane: ci sono contesti in cui è importante esplicitare la loro condizione, ma bisogna evitare di sottintendere che questa le renda “altro”, creando stereotipi negativi che minacciano la loro individualità e alimentano lo stigma.

Attenzione a utilizzare sempre i termini in maniera chiara e precisa e a tenere in considerazione il tipo di pubblico a cui ci si sta rivolgendo, aggiungendo quindi quando necessario spiegazioni per rendere la comunicazione comprensibile anche ai meno esperti.

Specialmente nel caso di testi rivolti al grande pubblico (come articoli sulla stampa) può essere d’aiuto inserire i contatti di un’organizzazione a cui le persone si possono rivolgere per avere informazioni e supporto: un esempio è il servizio Pronto Alzheimer di Federazione Alzheimer Italia, che risponde allo 02 809767.

La demenza non rappresenta l’identità di una persona

È importante ricordarsi che la demenza non rappresenta la totale identità di una persona e che dietro alla malattia ci sono sempre un’individualità e un’unicità che vanno tenute in considerazione nel racconto di una storia. Per lo stesso motivo bisogna evitare di ridurre le persone a semplici numeri o problemi.

La rappresentazione deve essere equilibrata e ricca di sfumature, lontana sia da descrizioni deliberatamente allarmiste e spaventose e cliché negativi sia da un’immagine eccessivamente positiva che nasconda gli aspetti più preoccupanti della malattia. Bisogna far emergere il fatto che la vita delle persone con demenza continua ad avere uno scopo e un significato, mostrando come si possa spesso portare avanti alcune attività quotidiane, ma senza nascondere le sfide e le difficoltà.

È importante anche ritrarre persone con demenza provenienti da un ampio spettro di sottogruppi all’interno della società, inclusi quelli a rischio di emarginazione: la demenza, infatti, può colpire tutti, indipendentemente dalla ricchezza, dalla posizione sociale, dal luogo di nascita e dall’etnia, dai percorsi e scelte di vita, dall’identità e l’orientamento sessuale.

Fatti e numeri vanno sempre verificati accuratamente, eventualmente con l’aiuto di una persona esperta, e quando possibile è utile sottoporre il documento anche a una persona con demenza.

Non tutti, infine, hanno incontrato da vicino la demenza, ma tutti si sono imbattuti in idee, immagini, stereotipi e credenze – per esempio il fatto che la demenza colpisca solo persone anziane – che si possono riflettere sulle proprie convinzioni. È importante considerare se e come si stiano involontariamente diffondendo messaggi sbagliati ed essere quindi pronti a mettere in discussione non solo rappresentazioni inaccurate, irrispettose e fuorvianti comunicate dagli altri, ma anche le proprie convinzioni sulla demenza.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Alzheimer: regolare i livelli di dopamina riduce i sintomi nelle prime fasi della malattia
Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nell'Alzheimer
Scoperte 5 diverse forme di Alzheimer. Aperta la strada a nuove terapie personalizzate
Ci sono 5 tipi diversi di Alzheimer e questo potrebbe spiegare perché alcuni farmaci sembrano essere inefficaci con questa devastante malattia neurodegenerativa. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio condotto dall'Alzheimer Center Amsterdam, dall'Università di Amsterdam e dall'Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Aging, potrebbero avere implicazioni per il futuro sviluppo di farmaci contro l’Alzheimer
Scienziati italiani hanno “ingegnerizzato” una proteina per potenziare la memoria
Una proteina normalmente presente nel cervello è stata modificata geneticamente con l'obiettivo di potenziare la memoria. A farlo è stato un gruppo di neuroscienziati italiani in uno studio pubblicato su Science Advances, che apre la strada a nuove possibilità terapie contro le malattie neurodegenerative
di V.A.
Alzheimer: alcuni errori di «navigazione» sono «spie» precoci della malattia
Le persone con malattia di Alzheimer in fase iniziale hanno difficoltà a girarsi quando camminano. Questo potrebbe essere uno dei segni precoci individuato dagli scienziati dell’University College di Londra in uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, che si avvalso della realtà virtuale
Creato il più grande atlante delle cellule cerebrali umane
Circa 200 miliardi di cellule cerebrali. Precisamente 86 miliardi di neuroni e 100 miliardi di cellule di 3.000 tipi diversi. Sono impressionanti i numeri del più completo atlante delle cellule del cervello umano e dei primati non umani, realizzato nell’ambito della Brain Initiative
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...