Salute 17 Giugno 2022 13:43

Con Omicron il rischio Long Covid è più basso

Uno studio del King’s College London ha dimostrato che il rischio di sviluppare il Long Covid è più basso con Omicron

Con Omicron il rischio Long Covid è più basso

Sarà pure più contagiosa delle varianti del virus Sars-CoV-2 che l’hanno preceduta, ma Omicron sembrerebbe meno propensa a causare il Long Covid. Ad avanzare questa ipotesi è stato un gruppo di ricercatori del King’s College London, nell’ambito dello studio ZOE COVID Symptom. I risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet, suggeriscono che sul lungo periodo la variante Omicron sia più «clemente» della variante Delta. Lo studio è il primo di questo genere ad aver superato il processo di revisione paritaria.

Con Omicron il rischio di Long Covid è tra il 20% e il 50%

Il Long Covid è una sindrome post-infezione caratterizzata dalla presenza di sintomi nuovi o in corso da più quattro settimane dopo l’inizio della malattia. Questi ultimi includono affaticamento, mancanza di respiro, perdita di concentrazione e dolore articolare. I sintomi possono influenzare negativamente le attività quotidiane e in alcuni casi possono essere gravemente limitanti. I ricercatori hanno scoperto che le probabilità di sperimentare il Long Covid con la variante Omicron sono tra il 20% e il 50% in meno rispetto alla variante Delta, a seconda dell’età e del tempo trascorso dalla vaccinazione.

La variante Delta ha il doppio delle probabilità di causare la sindrome post-infezione

Per arrivare a questo risultati i ricercatori hanno analizzato 56.003 casi di adulti nel Regno Unito risultati positivi per la prima volta tra il 20 dicembre 2021 e il 9 marzo 2022, quando Omicron era il ceppo dominante. I ricercatori hanno confrontato questi casi con 41.361 casi risultati positivi per la prima volta tra il 1 giugno 2021 e il 27 novembre 2021, quando la variante Delta era dominante. Ebbene, l’analisi mostra che solo il 4,4% dei casi di Omicron hanno portato al Long Covid, rispetto al 10,8% dei casi Delta.

Tra gennaio e maggio si è passati da 1,2 milioni a 2 milioni di casi Long Covid

Tuttavia, il numero assoluto di persone che hanno sperimentato il Long Covid è risultato più alto nel periodo Omicron. Questo perché da dicembre 2021 a febbraio 2022 un gran numero di persone sono state infettate da questa variante. L’Office of National Statistics del Regno Unito ha stimato che il numero di persone con Long Covid è effettivamente aumentato da 1,3 milioni nel gennaio 2022 a 2 milioni a partire dal 1 maggio 2022. «La variante Omicron sembra sostanzialmente meno avvezza a causare il Long Covid rispetto alle varianti precedenti, ma ancora 1 persona su 23 che contrae il Covid-19 continua ad avere sintomi per più di quattro settimane», dice Claire Steves del King’s College di Londra e tra le autrici principali dello studio. «Dato il numero di persone colpite, è importante continuare a offrire loro sostegno a lavoro, a casa e all’interno del SSN», conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Long Covid: più vicini a un test del sangue per la diagnosi
I pazienti con Long Covid presentano chiare differenze nella funzione immunitaria e ormonale rispetto alle persone senza sindrome post-infezione. Questo significa che nel plasma potrebbero esserci molecole specifiche in grado di aiutarci a identificare coloro che hanno il Long Covid da chi no
Long Covid: il rischio aumenta quanto più a lungo dura l’infezione
Anche la durata dell'infezione è un importante fattore predittivo del Long Covid, responsabile della persistenza dei sintomi anche dopo settimane e mesi dalla fine della malattia. A dimostrarlo è uno studio italiano
di V.A.
Long Covid: scoperto meccanismo autoimmune dietro complicanze cardiache
Nella metà dei casi, i pazienti ricoverati per Covid-19 con conseguente danno cardiaco soffrono di complicanze al cuore per diversi mesi dopo le dimissioni. Un gruppo di ricercatori Humanitas ha studiato il meccanismo all’origine del fenomeno: una reazione autoimmune che potrebbe spiegare la varietà delle manifestazioni - anche non cardiache – del Long Covid. I risultati pubblicati su Circulation.
Long Covid, per chi è vaccinato non è peggio di un’influenza
C'è un nuovo buon motivo per vaccinarsi contro Covid-19. Tra coloro che si sono sottoposti alle iniezioni, infatti, le possibili sequele dell'infezione sarebbero quasi identiche a quelle di una comune influenza. O almeno è questo quanto emerso da uno studio condotto a Queensland (Australia), che ha vaccinato il 90 per cento della popolazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Advocacy e Associazioni

HIV, è ancora emergenza: “Scarsa informazione, pochi test e tanto stigma”

Medici, Associazioni e Istituzioni, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro l’Aids, tornano a parlare di HIV per ridefinire l’agenda delle priorità. Presentato “HIV. Le ...