Salute 27 Novembre 2024 15:42

Congedo di paternità, Iss “Lo usa il 73% dei papà, ma per nove coppie su 10 dura troppo poco”

Lo studio integrale, parte integrante di un progetto europeo coordinato dall’Istituto superiore di sanità che ha l'obiettivo di promuovere la paternità accudente, sarà presentato il 28 novembre all’Iss
Congedo di paternità, Iss “Lo usa il 73% dei papà, ma per nove coppie su 10 dura troppo poco”

Più di sette papà italiani su 10, per la precisione il 73%, usufruiscono del congedo di paternità.  Tuttavia, non mancano le lamentele: nove coppie su 10 vorrebbero che fosse più lungo, così come anche il periodo dell’allattamento dovrebbe essere prolungato. Di contro, resta bassa, invece, la percentuale di coloro che richiedono il congedo parentale, ovvero l’astensione facoltativa dal lavoro concessa a entrambi i genitori: vi ricorre il 20,4% delle famiglie. I dati sono emersi da uno studio, parte integrante di un progetto europeo coordinato dall’Istituto superiore di sanità, il “4e-parent”, dove le 4 ‘E’ stanno per Early, per la partecipazione da subito, Equal, per indicare un approccio paritario, Engaged, che richiama la partecipazione, Empathetic, per la valenza empatica accudente e responsiva. L’analisi, i cui risultati integrali verranno presentati nel corso del convegno ‘Essere padri, prendersi cura – 4e-parent’ che avrà luogo il 28 novembre all’Iss, ha l’obiettivo di promuovere la paternità accudente.

I benefici della paternità accudente

“Il fatto che più di sette padri su 10 utilizzino il congedo di paternità è un segnale forte di una tendenza alla condivisione della genitorialità che rappresenta un chiaro indicatore di un cambiamento culturale in atto, un cambiamento certamente positivo – dice Rocco Bellantone, Presidente dell’Iss, commentando i dati -. La paternità accudente non solo rafforza il rapporto tra i padri e i figli e le figlie, ma anche favorisce e promuove la relazione paritaria tra uomini e donne. E come una sorta di moltiplicatore positivo, può contribuire al miglioramento dell’intero sistema di relazioni all’interno delle società”.

Il metodo di studio

Il punto di vista dei padri e delle madri italiane sull’uso del congedo di paternità e del congedo parentale è stato sondato tramite questionari online somministrati tra agosto e dicembre 2023 a genitori di bambini e bambine nati/e tra il 2018 e il 2023. Elaborando le risposte raccolte sono emerse delle differenze associate sia alla collocazione geografica, che al livello di istruzione. “I padri del Sud Italia, quelli con livelli di scolarizzazione più bassi e quelli con una maggiore aderenza della divisione tradizionale dei ruoli familiari è meno probabile usufruiscano del congedo di paternità”, sottolineano le autrici dello studio.

Cosa chiedono i genitori

Aumentare la retribuzione del congedo di paternità, secondo la maggior parte degli intervistati, ne farebbe lievitare le richieste. Per le madri invece sarebbe necessario un prolungamento dell’allattamento fino ed oltre i sei mesi di vita del bambino. “Le famiglie, le madri e i padri hanno grande necessità di misure che consentano la condivisione del ruolo di cura e della gestione domestica e la possibilità di vivere in pieno il proprio ruolo di genitori; è una questione di salute e di benessere per tutta la famiglia, soprattutto per i bambini e le bambine, fin dalla gravidanza e oltre – dice Angela Giusti, prima ricercatrice del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità e Coordinatrice del progetto 4e-parent -. Gli attuali congedi materni, paterni e parentali sono insufficienti riprende Giusti – e ci auguriamo che già da questa finanziaria sia possibile mettere in atto misure correttive, in particolare estendere ad almeno tutto il primo mese di vita il congedo paterno, attualmente di soli 10 giorni”.

La vita dei genitori lavoratori dipendenti

Un altro studio, realizzato sempre nell’ambito del progetto 4e-parents da Csb – Centro per la salute del bambino onlus di Trieste – in collaborazione con Iss,  ha coinvolto 1.023 dipendenti di sei imprese del Nord-Italia con sedi su tutto il territorio. Tra loro 637 hanno figli/e e nello specifico, sono 207 madri e 418 padri. Il 59% delle madri e il 36% dei padri hanno usufruito dei congedi parentali, con una media di 90 giorni per le mamme e 10 per i papà. La maggior parte delle madri e dei padri che hanno partecipato dichiarato che ne avrebbero presi di più se fossero stati meglio retribuiti. In generale, per le madri risulta più difficile conciliare vita familiare e aspettative aziendali.

 

 

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