«Solo con recupero dell’autonomia e della dignità possiamo contrastare fake news in sanità e la violenza contro gli operatori», spiega il Presidente della Federazione degli Ordini che ha annunciato una pubblicità progresso sul tema
Gli Stati Generali della professione medica si avvicinano. Si svolgeranno il 16 novembre e avranno come tema centrale il ripensamento del ruolo del medico. Sarà «un documento storico», sottolinea il Presidente FNOMCeO Filippo Anelli, «la Magna Carta della professione medica e odontoiatrica, scritta dai medici insieme a tutta la società civile come rifondazione della medicina e della professione».
Un percorso che sta muovendo i suoi primi passi e «attraverserà tutta la professione nelle sue diverse componenti ed espressioni, l’opinione pubblica, la società civile». Ad annunciarlo è stato lo stesso Anelli oggi a Roma, di fronte alla platea dei 106 presidenti degli Ordini dei medici territoriali, riuniti nel Consiglio nazionale. La convocazione degli Stati generali nasce – ricorda la Fnomceo – dalla crisi d’identità del medico che, a fronte di una vocazione, «oggi si trova vessato da aggressioni, violenze, dal diffondersi arrogante di fake news che pretendono di sostituirsi alle evidenze scientifiche».
«Solo attraverso il recupero della libertà, dell’autonomia, dell’indipendenza e della dignità che in questi ultimi anni la nostra professione ha perso potremo efficacemente contrastare due fenomeni di grande attualità come le fake news in sanità e la violenza contro gli operatori sanitari», sottolinea Anelli. Si tratta infatti di due fenomeni apparentemente lontani, che hanno però le medesime radici culturali, «quelle di un mondo in cui il sapere è illusoriamente alla portata di tutti».
Una battaglia culturale che vede medici e professori, tra le categorie maggiormente vittima di violenza, in primo piano. Anelli ha annunciato la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare. Il 26 luglio fissato l’incontro con il Ministro della Salute Giulia Grillo per creare una pubblicità progresso sul tema delle aggressioni al personale sanitario.
Per riscrivere le regole della loro professione i medici partiranno dalle macroaree individuate dall’apposita Commissione che è al lavoro da aprile, dopo l’indizione degli Stati Generali: i cambiamenti e le crisi; i rapporti del medico rispettivamente con la società, con l’economia, con la scienza, con il lavoro; la medicina e il medico verso il futuro. «Se vogliamo salvare il medico ippocratico – conclude il presidente Fnomceo – dobbiamo avere il coraggio intellettuale di distinguere quello che va da quello che non va. Se ammettiamo al futuro ciò che non va, abbiamo perso la nostra battaglia e la professione diventerà quella che noi non vogliamo e che al malato e a questa società non serve».