Nove le regioni che entrano in fascia arancione, nella rossa da lunedì Lombardia, Sicilia e Bolzano. Le nuove norme del Dpcm, stretta sui bar e musei aperti. Spostamenti tra regioni fermi fino al 15 febbraio e ritorno sui banchi almeno al 50%
Da domenica 17 gennaio due regioni e una provincia autonoma saranno in zona rossa e nove regioni passeranno in fascia arancione. Il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo il report stilato dall’Iss, firmerà un’ordinanza che lo conferma nelle prossime ore. In zona rossa ci saranno Lombardia, Sicilia e la p.a. di Bolzano. In zona arancione rimarranno Calabria, Emilia-Romagna e Veneto, mentre entreranno Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. A rimanere gialle Toscana, Sardegna, Molise, Basilicata, Campania e provincia di Trento.
I criteri vedono il passaggio in zona arancione con Rt sopra 1 e un rischio almeno “moderato”, corrispondente a uno scenario di tipo 2 con oltre 50 contagi ogni 100mila abitanti. Ma si passa di fascia anche in caso l’Rt risulti sotto l’1, ma il rischio sia calcolato come “alto”, come è accaduto a Calabria, Marche e Veneto. Le regioni con Rt a 0.96, 0.87 e 0.95 sono comunque in fascia arancione perché considerate a rischio “alto”. In zona rossa si accede nello stesso modo ma con Rt superiore a 1,25 e rischio almeno moderato, che dipinge uno scenario di tipo 3.
In zona arancione bar e ristoranti aperti solo per l’asporto e la consegna a domicilio. Palestre e piscine chiuse. Negozi regolarmente aperti fino alle 21. Vietati tutti gli spostamenti in un comune diverso dal proprio, salvo necessità di lavoro o salute. Una deroga per i comuni inferiori ai 5mila abitanti, che potranno muoversi in un raggio di 30 chilometri fino alle 22. Coprifuoco confermato alle 22. Visite concesse verso un’altra abitazione per non più di due persone e una sola volta al giorno, dentro il proprio comune.
In zona rossa, oltre ai divieti della zona arancione, saranno chiusi tutti i negozi che non vendono beni essenziali e restano chiuse le scuole superiori, con Dad al 100%.
In zona gialla aperti ristoranti e bar fino alle 18 e riaprono anche i musei. Spostamenti concessi all’interno della regione, ma non fuori fino al 15 febbraio.
I criteri sono contenuti nel nuovo Dpcm, appena firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel mezzo della crisi politica che si porta avanti da giorni. Sarà in vigore da domani, 16 gennaio, al 5 marzo prossimo.
Si confermano il coprifuoco alle 22 e gli spostamenti tra regioni bloccati fino al 15 febbraio, salvo le ragioni di salute, lavoro o necessità in vigore fino ad oggi. A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento.
Da lunedì, gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado torneranno sui banchi di scuola «almeno il 50% fino a un massimo di 75%». «Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, in modo che a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza».
Un’ulteriore stretta per bar, enoteche e attività simili, con lo stop agli asporti dopo le 18. «Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle ore 18 – è scritto nel testo – il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi». Dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.
Sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Poi l’aggiunta sui bar. «Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 (bar senza cucina e enoteche o commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati) l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18», è scritto.
Musei aperti nelle zone gialle, fatta eccezione nei weekend. Il servizio di apertura al pubblico «è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi», è la novità che riguarda il mondo della cultura.
Piscine e palestre restano invece chiuse fino al 5 marzo. «Sospese – si legge – le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi». L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport.
Gli impianti sciistici restano chiusi fino al 15 febbraio. Prima di allora «possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni, nonché per lo svolgimento delle prove di abilitazione all’esercizio della professione di maestro di sci». Dal 15 in poi saranno aperti anche agli sciatori amatoriali con apposite linee guida volte a evitare assembramenti.
Dal 15 febbraio, infine, riprendono i concorsi pubblici, ma solo per un massimo di 30 candidati per sessione. Tutti gli altri concorsi restano sospesi. «A decorrere dal 15 febbraio 2021 – si legge – sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’articolo 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile. Resta ferma in ogni caso l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli ulteriori aggiornamenti, nonché la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato