Il presidente dell’Agenzia per i Servizi sanitari Regionali chiarisce: «Gli accantonamenti da parte delle Regioni sono stati fatti, si tratta solo di definire le modalità». Poi sottolinea: «Preparazione dei medici italiani è tra le migliori»
«Il nostro Sistema sanitario nazionale su base universale ci distingue in Europa ed è quello che costa meno. Ora serve sforzo per arrivare al rinnovo del contratto dei medici». Il presidente dell’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari Regionali (Agenas) e Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, ai microfoni di Sanità Informazione difende a spada tratta il nostro Sistema sanitario e la professionalità dei medici italiani. L’Agenas è in prima linea per migliorare il nostro Sistema sanitario e punta molto sulle buone pratiche con programmi di promozione e misurazione dell’umanizzazione delle cure: lo stesso Coletto ha premiato insieme a Cittadinanzattiva i vincitori del Premio Alesini sulle buone pratiche in Sanità (tra i vincitori il Nuovo ospedale di Biella e l’Ospedale Saliceto di Piacenza), mentre, in applicazione della legge Gelli, è stato creato l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella Sanità che avrà il compito di raccogliere in modo sistematico tutti i dati relativi agli eventi avversi nella sanità per comprendere le cause ed evitare che si ripetano, individuare poi le linee di indirizzo per prevenirli e occuparsi della formazione del personale sanitario.
Presidente, parliamo del contratto dei medici. Sappiamo che la trattativa è un po’ in fase di stallo. Pensa che si possa sbloccare a breve o la situazione è destinata a restare bloccata?
«Credo che inevitabilmente si debba sbloccare perché ormai è parecchi anni che è ferma. Anche i medici come gli altri lavoratori hanno diritto ad avere il rinnovo contrattuale dovuto per legge. Gli accantonamenti da parte delle Regioni sono stati fatti, si tratta solo di andare a definire le modalità e come erogare quelle che sono le finalità contrattualistiche dovute per legge. La situazione non è semplice. Va sottolineata una questione: noi come Italia, come nazione, abbiamo un Sistema sanitario su base universale che a livello europeo è quello che costa meno. Quindi io direi che dovremmo fare tutti gli sforzi possibili e inimmaginabili per mantenere questo sistema sanitario, per implementarlo, per adeguarlo, per revisionarlo. Ciò significa renderlo sempre più attuale. Questo sistema ci ha dato tante soddisfazioni, ci distingue in Europa dove prevale un sistema sanitario che si basa sulle assicurazioni. Il nostro è un Sistema sanitario che non fa distinzioni di censo quando cura le persone. Credo che questa sia una grande conquista di civiltà».
L’importanza della formazione dei medici è ormai un fatto acclarato. L’Agenas su questo fronte come si sta muovendo?
«Noi abbiamo sempre avuto a cuore il sistema dell’ECM, dell’educazione continua in sanità e dell’adeguamento di quelle che sono le professionalità dei medici. Va detto anche che i nostri medici sono assolutamente di alto livello, sono medici apprezzati e ricercati a livello europeo ed internazionale, per questo purtroppo la famosa fuga dei cervelli riguarda tanti medici italiani. Questo vuol dire che la preparazione funziona grazie alle nostre Università, alle strutture collaterali, a quelle ministeriali e regionali che hanno sempre avuto a cuore la preparazione dei nostri medici».