Celebrità come Elon Musk, Kourtney Kardashian, Mark Wahlberg, Hugh Jackman e Jennifer Aniston hanno affermato pubblicamente che il digiuno intermittente è stato determinante per perdere peso o per disintossicare il proprio corpo. In realtà, secondo un nuovo studio americano, questo regime dietetico potrebbe essere pericoloso
Personaggi molto noti hanno fatto la sua fortuna. Celebrità come Elon Musk, Kourtney Kardashian, Mark Wahlberg, Hugh Jackman e Jennifer Aniston hanno affermato pubblicamente che il digiuno intermittente è stato determinante per perdere peso o per disintossicare il proprio corpo. Ora però uno studio dell’Università del Tennessee ha rivelato che questa strategia dietetica potrebbe rivelarsi pericolosa. I risultati, pubblicati sulla rivista Journal of Academy of Nutrition and Diabetic, indicano che il digiuno intermittente può aumentare il rischio di una morte prematura.
Lo studio è stato condotto su 24mila americani con un’età superiore ai 40 anni e ha scopetto che coloro che consumavano un solo pasto al giorno, come prevede uno degli schemi del digiuno intermittente, ha il 30% di probabilità in più di morire per qualsiasi causa nei 15 anni successivi rispetto invece a coloro che consumano 3 pasti al dì. Sono risultati quasi ironici, se si considera che uno dei principali benefici sbandierati relativamente a questo regime dietetico è la longevità. Studi precedenti, infatti, hanno collegato il digiuno intermittente a un minor rischio di sviluppare una serie di malattie, tra cui anche quelle cardiovascolari. Nel nuovo studio i ricercatori hanno dimostrato che saltare la colazione è collegato a un rischio maggiore di morire per malattie cardiache, mentre saltare il pranzo o la colazione aumenta le probabilità di morire precocemente per tutte le cause.
I risultati non sono cambiati anche se le persone facevano attività fisica, mangiavano in modo sano e se solo raramente fumavano o bevevano alcolici. Secondo i ricercatori, questo potrebbe dipendere dal fatto che chi di solito digiuna poi finisce di consumare una quantità relativamente grande di cibo in una sola volta. Una cosa, questa, che nel tempo può danneggiare le cellule del corpo. I ricercatori, tuttavia, accertano che è ancora troppo presto per «bocciare» in maniera definitiva il digiuno intermittente in quanto non possono essere esclusi altri fattori, come stili di vita o geni. Lo studio ha anche rilevato che consumare pasti ravvicinati può anche aumentare il rischio di morte prematura.
Insomma, i ricercatori ritengono che mangiare troppo o troppo velocemente può mettere a dura prova il metabolismo del corpo. «In un momento in cui il digiuno intermittente è ampiamente pubblicizzato come soluzione per la perdita di peso, la salute metabolica e la prevenzione delle malattie, il nostro studio è importante per il grande segmento degli adulti americani che consumano meno di tre pasti al giorno», afferma Yangbo Sun, ricercatore dell’Università del Tennessee e autore principale dello studio. «La nostra ricerca ha rivelato che le persone che mangiano solo un pasto al giorno hanno maggiori probabilità di morire rispetto a quelle che consumavano più pasti giornalieri. Tra questi, i partecipanti che saltano la colazione – continua – hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari fatali, mentre quelli che saltano il pranzo o la cena aumentano il rischio di morte per tutte le cause».
Rispetto ai partecipanti che consumavano tre pasti al giorno, il consumo di un solo pasto è risultato collegato a un aumento del 30% del rischio di mortalità per tutte le cause e dell’83% a un aumento del rischio di morte per malattie cardiache. Le persone che saltano la colazione sono risultate avere un rischio aumentato del 40% di morte per malattie cardiache rispetto a quelle che non lo fanno, ma non c’è alcuna differenza nella mortalità per tutte le cause. Tuttavia, le persone che hanno saltato il pranzo o la cena hanno dal 12 al 16% in più di probabilità di morire per qualsiasi motivo. Nel frattempo, le persone che consumavano tre pasti al giorno, ma a un intervallo medio di meno di quattro ore e mezza tra almeno due di questi, hanno un rischio aumentato del 17% di mortalità per tutte le cause, rispetto alle persone che distanziano i loro pasti oltre le 5 ore. «Sulla base di questi risultati, raccomandiamo di consumare almeno due o tre pasti distribuiti durante la giornata», conclude Sun.
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