Salute 5 Marzo 2025 16:04

Cornea, dalle staminali un trattamento che ripara danni finora considerati irreversibili

Le staminali prelevate dall’occhio sano, coltivate in laboratorio e poi trapiantate chirurgicamente nell’occhio lesionato, sono state testate su 14 pazienti, con un successo del 92%
di I.F.
Cornea, dalle staminali un trattamento che ripara danni finora considerati irreversibili

Riparare danni alla cornea finora considerati irreversibili: è questo lo straordinario risultato ottenuto da un trattamento a base di cellule staminali messo a punto dagli scienziati nell’ospedale americano specializzato Massachusetts Eye and Ear. Le staminali prelevate dall’occhio sano, coltivate in laboratorio per 2-3  settimane e poi trapiantate chirurgicamente nell’occhio lesionato sono state testate su 14 pazienti, nei quali si sono rivelate efficaci nel 92% dei casi dopo 18 mesi dal trapianto. I risultati dello studio clinico sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.

Lo studio è ancora in corso

La procedura è attualmente ancora allo stadio sperimentale e saranno necessari ulteriori studi prima di sottoporla all’approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense. La cornea è lo strato trasparente più esterno dell’occhio e, normalmente, sul bordo contiene un grande volume di cellule  staminali che hanno il compito di mantenere liscia la superficie. In caso di lesione, però, le cellule staminali possono esaurirsi, lasciando l’occhio permanentemente danneggiato e per questo  inadatto anche al classico trapianto di cornea.

I risultati preliminari

Per questo i ricercatori coordinati da Ula Jurkunas hanno cercato un’alternativa e nel 2018 hanno effettuato con successo il primo test su un paziente. In questo più ampio studio clinico il trattamento, chiamato Calec, dopo tre mesi ha ripristinato completamente la cornea nel 50% dei partecipanti, percentuale che è aumentata al 77% dopo 18 mesi. Considerando anche altre due persone per le quali la  riparazione è stata parziale, il tasso di successo della terapia è stato del 92% a 18 mesi dal trapianto. La procedura si è dimostrata sicura e priva di rischi: è stato riscontrato un unico evento avverso in uno dei pazienti, un’infezione batterica dovuta all’uso molto frequente di lenti a contatto.

 

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