Salute 16 Ottobre 2024 14:42

Coronaropatia: “Attenzione, chi ne soffre potrebbe essere affetto anche da arteriopatia periferica”

Lo studio, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, evidenzia l’importanza di integrare lo screening della Pad nella pratica clinica quotidiana per i pazienti a rischio
di I.F.
Coronaropatia: “Attenzione, chi ne soffre potrebbe essere affetto anche da arteriopatia periferica”

Una significativa percentuale di pazienti con coronaropatia (Cad) è affetta anche da arteriopatia periferica (Pad): il 4,3% degli over 40, oltre il 20% degli over 65 e il 30% dei soggetti diabetici. Sono i risultati dello studio Pad&Cad realizzato dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con il Consorzio sanità (Co.S) e la Società italiana di angiologia e patologia vascolare (Siapav). Questi dati evidenziano l’importanza di integrare lo screening della Pad nella pratica clinica quotidiana per i pazienti a rischio.

Che cos’è l’arteriopatia periferica

Patologia aterosclerotica caratterizzata dall’ostruzione delle  arterie con conseguente ridotta ossigenazione dei tessuti, l’arteriopatia periferica degli arti inferiori è associata a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari gravi, come  l’infarto e l’ictus. Nonostante l’alta prevalenza di Pad in soggetti di età avanzata o con diabete, la diagnosi precoce è spesso trascurata anche da coloro che hanno una malattia coronarica, che con la Pad aumenta il rischio di complicanze  cardiovascolari. Il fatto che ancora oggi rimanga  sotto-diagnosticata è dovuto principalmente alla mancanza di strumenti diagnostici facilmente utilizzabili nella pratica clinica quotidiana dei medici di base.

Lo studio dell’Istituto Mario Negri

La ricerca ha coinvolto 32 medici generali che hanno incluso 713 pazienti con coronaropatia. Grazie all’utilizzo di un dispositivo automatico per la misurazione dell’indice pressorio  caviglia-braccio Abi (Ankle-Brachial Index) è stato possibile  individuare 148 pazienti (20,8%) con Pad, di cui ben il 71,6% (106 pazienti) era asintomatico. “I risultati dello studio sottolineano l’importanza di integrare  lo screening della Pad nella pratica clinica quotidiana, in medicina generale, per i pazienti a rischio – commenta Marta Baviera, responsabile del Laboratorio di Prevenzione Cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri e coordinatrice dello studio -. La misurazione dell’Abi, effettuata in pochi minuti, utilizzando uno strumento semplice e non invasivo, rappresenta un primo approccio per poter individuare precocemente la presenza di arteriopatia periferica. E questo è importante per migliorare la  gestione dei pazienti, controllando i fattori di rischio e  riducendo la probabilità di avere complicanze cardiovascolari associate alla Pad”.

 

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