«In un primo momento non sono stato sottoposto al tampone perché non rientravo nel protocollo. Poi sabato le direttive sono cambiate e sono risultato positivo al virus». Chiuso, in via precauzionale, il suo reparto e tampone per 4 specializzandi. Ma al Policlinico la situazione è sotto controllo
È praticamente guarito il dermatologo del Policlinico di Milano ricoverato domenica scorsa all’ospedale Sacco per una polmonite e risultato positivo al Coronavirus. Sarebbe dovuto uscire oggi, ma avendo ancora una carica virale attiva potrebbe essere ancora contagioso e dunque la permanenza al Sacco si protrarrà per qualche giorno. La notizia arriva direttamente dal Policlinico che oggi ha comunque deciso di sospendere l’attività ambulatoriale di dermatologia, pur nella convinzione che non ci sia stato alcun contagio.
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«Il peggio è passato – dichiara il medico ancora in isolamento attraverso la direzione del Policlinico –. Ora sto bene e non vedo l’ora di tornare a casa. Quando ho avuto i primi sintomi, dieci giorni fa, ho capito che qualcosa non andava quando il malessere generale non passava e sono comparsi i primi sintomi di difficoltà respiratoria. Per scrupolo mi sono rivolto all’ospedale Sacco, e ho fatto bene. In un primo momento non sono stato sottoposto al tampone perché non rientravo nel protocollo rigido previsto dal ministero della Salute».
A ritardare gli accertamenti del medico sono stati infatti alcuni aspetti burocratici. Secondo le disposizioni del protocollo, il dermatologo non rientrava in alcuna tipologia di paziente a rischio: non proveniva dalla cosiddetta zona rossa, non aveva fatto viaggi in Cina o incontrato persone provenienti da quel Paese, quindi nonostante i sintomi influenzali e la difficoltà respiratoria diventata poi polmonite, non è stato sottoposto al tampone. «Sabato scorso le direttive sono cambiate ed allora, nel momento in cui ero in procinto di essere dimesso – riprende il dermatologo del Policlinico – mi hanno fatto il tampone che è risultato positivo. Ora mi sento bene, ma il virus è ancora in circolo, nei prossimi giorni la carica diminuirà fino ad azzerarsi. Quando il tampone sarà negativo e quindi non sarò più contagioso, potrò fare ritorno a casa». Nel frattempo, la famiglia del medico – che vive a Milano – è stata sottoposta al tampone che è risultato negativo, ma verrà riproposto più avanti.
«Il medico in questione – ci informano dall’ufficio stampa dell’ospedale – è stato all’estero per circa venti giorni nell’ultimo mese per convegni in Grecia e in Germania. La sua permanenza in ospedale si è ridotta a due giorni durante i quali non ha visitato alcun paziente. In via precauzionale sono state fatte decine di tamponi a personale medico e pazienti che hanno manifestato sintomi influenzali e a quattro specializzandi che hanno avuto contatti col medico».
Tutto sembra essere sotto controllo al Policlinico dove, nonostante l’emergenza Coronavirus, il personale riesce a far fronte alla grande mole di lavoro: «Dei 4mila dipendenti solo 14 provengono dalla zona rossa. 12 sono amministrativi e due infermieri. Un numero esiguo che è stato facilmente sostituito in reparto – ci fanno sapere –. Chiudendo l’ambulatorio di dermatologia, poi, gli infermieri possono essere dirottati nei reparti e dunque non siamo in una situazione di emergenza medica. Anche i tamponi non rappresentano un problema. Sono disponibili e vengono effettuati a tutti coloro che manifestano sintomi riconducibili ad un’infezione da Coronavirus».
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