Capobianchi, Colavita e Castilletti in Regione Lazio per incontrare l’Ambasciatore della Cina in Italia. Il Direttore Laboratorio Virologia: «Nonostante la scoperta non è detto che si riesca ad avere vaccino prima della fine della fase epidemica». Li Junhua: «Grazie per il sostegno alla guerra al coronavirus». Bollettino: per ora 19 ricoverati allo Spallanzani in osservazione
Sono arrivate passando per l’ingresso principale della Regione Lazio, accolte da una selva di flash e telecamere, le tre ricercatrici dello Spallanzani che hanno isolato in laboratorio il virus responsabile dell’epidemia da coronavirus che sta imperversando in Cina. Questa mattina erano attese in regione per una riunione operativa e per un colloquio con l’ambasciatore della Repubblica Cinese in Italia Li Junhua che ha voluto ringraziarle personalmente.
«L’identificazione del virus è un passo indispensabile per fare il vaccino – ha affermato Maria Rosaria Capobianchi, Direttore Laboratorio Virologia Spallanzani -. I tempi sono difficili da stimare. La scienza ha fatto dei passi da gigante negli ultimi anni. Sono ipotizzabili diverse piattaforme, bisognerà studiarle tutte. Però dall’avere a disposizione il primo materiale con il quale poi lavorare e il momento in cui sarà disponibile un prodotto utilizzabile passa del tempo, non è detto che questo succeda prima che questa fase epidemica si risolva» Accanto a lei le altre due componenti del team, Francesca Colavita e Concetta Castilletti.
A fare il punto della situazione il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha parlato di colloquio “programmato” da tempo con l’ambasciatore: «La visita è stata anche l’occasione, visti gli sviluppi delle ultime ore, per presentargli l’equipe di medici e ricercatrici che hanno isolato il coronavirus. Noi lo interpretiamo anche come un messaggio da dare a tutti gli italiani e le italiane che vuole rilanciare l’amicizia nei confronti del popolo cinese, abbassare i timori assolutamente infondati rispetto a una crisi legata al virus molto seria ma che non deve cedere all’isteria o agli allarmismi che sono totalmente infondati. Siamo molto orgogliosi che sia stata un’equipe medica e scientifica composta di donne che opera nella nostra regione a raggiungere questo obiettivo. L’incontro con l’ambasciatore è stata anche una occasione per rilanciare lo scambio di relazioni in campo scientifico e medico».
Per Zingaretti lo straordinario lavoro compiuto dalle ricercatrici dello Spallanzani è anche un segnale della necessità sempre più impellente di investire nella ricerca: «Mi auguro che il governo italiano, anche alla luce di quanto avvenuto in queste ore, comprenda fino in fondo quanto il tema della ricerca, dell’università, del sostegno alla scienza e alla buona sanità non sia una spesa ma sia un immenso investimento e quindi in queste ore nelle quali si fanno tante chiacchere sulle verifiche o sui litigi forse è proprio la società italiana che ci indica la priorità. Se bisogna dare un segnale il segnale è investire nell’università, nella scuola, nella ricerca scientifica e noi nel nostro piano per l’Italia lo abbiamo detto chiaramente: più soldi alla ricerca e assunzioni di 10mila nuovi ricercatori nelle nostre università proprio per far voltare pagina all’Italia».
Anche l’ambasciatore della Cina a Roma Li Junhua ha voluto ringraziare il lavoro svolto dalle ricercatrici e tutto lo Spallanzani per le cure che stanno prestando ai cittadini cinesi colpiti dal virus: «Con il presidente Zingaretti abbiamo scambiato opinioni sulla cooperazione tra Cina e Italia nella lotta al coronavirus. Ho già trasmesso al presidente cinese questo messaggio. Prima di tutto vogliamo ringraziare il popolo italiano per il sostegno alla guerra al coronavirus. Il governo cinese ha piena fiducia nella vittoria contro questa epidemia. Ringraziamo sinceramente l’impegno dell’ospedale Spallanzani che sta fornendo un’ottima cura dei nostri pazienti».
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