«Il virus sembra colpire in prevalenza uomini intorno ai 55 anni, mentre risparmia i giovanissimi sotto i 16 anni. Nessun rischio di contagio da cinesi residenti in Italia» così il professor Massimo Galli, Direttore Responsabile Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano
Lontano parente della SARS, il Coronavirus colpisce in prevalenza uomini con un’età media di 55 anni, risparmia i giovanissimi sotto i 16 anni ed ha una letalità del 3%. A renderlo noto Massimo Galli, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto ad un incontro organizzato dall’Ordine dei medici di Milano per fare chiarezza sulla nuova epidemia.
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«In Cina è in netta crescita per quanto riguarda la zona di Wuhan, anche se negli ultimi due giorni l’incremento è stato proporzionalmente inferiore rispetto ai giorni precedenti. Quindi dobbiamo attendere una o due settimane per capire dove si andrà a parare e sarà molto importante considerare le epidemie satelliti, ovvero la presenza del virus in altre grandi aree urbane della Cina – ha spiegato il professore – . Rispetto a quanto ci si poteva attendere, la diffusione a livello internazionale di questo virus è stata molto inferiore rispetto a quanto è capitato ad esempio per la SARS nel 2003. Questo vuol dire che le misure di limitazione dei viaggi assunte abbastanza presto hanno consentito di contenere il fenomeno e questo vale soprattutto per il nostro Paese dove abbiamo solo tre casi importati. Si tratta – ha proseguito – di due cittadini cinesi e uno italiano, persone che si sono infettate poco prima di partire dalla Cina e da Wuhan nel caso specifico. La malattia da noi difficilmente potrà diffondersi: l’esiguità del numero dei casi riscontrati fino ad ora e la modalità con cui si sono manifestati in persone che si sono infettate poco prima di partire da Wuhan, ci dà la dimensione del contenimento complessivo della problematica».
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Una epidemia che oggi è sotto controllo grazie ad una tempestiva informazione. In Italia la situazione è stabile e per il professor Galli «è fondamentale prendere le distanze dalle fake news».
«Ne abbiamo sentite di tutti i colori, compreso quello del virus prefabbricato in laboratorio che ritengo estremamente improbabile. Abbiamo sentito posizioni non facilmente comprensibili nei confronti di intere popolazioni – ha aggiunto – e ritengo che guardare con sospetto le persone cinesi residenti in Italia o di origine cinese residenti in Italia o chiunque abbia vagamente l’aspetto orientale sia assolutamente inaccettabile e comunque dal punto di vista tecnico scientifico senza significato. Ricorderei che l’Organizzazione mondiale della sanità ha fissato con una certa precisione le condizioni che meritano una valutazione e un intervento e che sono ristrette, di fatto, a persone che arrivano da aree colpite dall’epidemia e che manifestano sintomi. Queste persone possono essere definite “casi sospetti” e vengono sottoposte di conseguenza ad un test. La maggioranza delle persone arrivate con queste caratteristiche in Italia si sono rivelate negative per il virus in questione» ha concluso.
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