Nell’ultima settimana +328 nuovi casi, +361 “attualmente positivi” e, per la prima volta dopo mesi salgono i ricoverati con sintomi (+17). Dei 12.609 attualmente positivi il 53% è in Lombardia, il 37,4% tra Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto, Campania e Toscana e il 9,6% nelle altre regioni. I dati della Fondazione Gimbe
Il monitoraggio della Fondazione GIMBE sul coronavirus rileva nella settimana 22-28 luglio, rispetto alla precedente, un incremento del 23,3% dei nuovi casi (1.736 vs 1.408) a fronte di un lieve aumento del numero di tamponi diagnostici. Negli ospedali, i pazienti in terapia intensiva diminuiscono (40 vs 49) ma quelli ricoverati con sintomi sono in lieve aumento (749 vs 732).
«Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – sono due le spie rosse che confermano la necessità di mantenere alta la guardia, senza allarmismi ma con senso di grande responsabilità individuale e collettiva». Oltre al netto aumento dei nuovi casi (+ 23,3% rispetto alla settimana precedente), per la prima volta si registra un’inversione di tendenza nel trend dei pazienti ospedalizzati con sintomi, in costante discesa da inizio aprile.
«Nel quadro di un netto incremento dei nuovi casi – segnala Gimbe in una nota – si rilevano notevoli variazioni regionali: solo in 6 Regioni i casi sono in riduzione, mentre in 15 sono in aumento. Incremento moderato in Emilia-Romagna (+70), Prov. Aut. Trento (+65) e Campania (+56), netta riduzione in Veneto (-73). Parametrando i nuovi casi alla popolazione residente, tra le Regioni che fanno registrare il maggior incremento per 100.000 abitanti, svetta la Provincia Autonoma di Trento (13,86), seguita da Valle D’Aosta (7,96), Emilia-Romagna (7,56), Molise (7,53) e Basilicata (7,28)».
Regione | Variazione casi rispetto alla settimana precedente |
Totale nuovi casi |
Nuovi casi per 100.000 abitanti |
Emilia Romagna | 70 | 337 | 7,56 |
Prov. Aut. Trento | 65 | 75 | 13,86 |
Campania | 56 | 116 | 2,00 |
Piemonte | 39 | 77 | 1,77 |
Basilicata | 39 | 41 | 7,28 |
Sicilia | 38 | 69 | 1,38 |
Puglia | 25 | 40 | 0,99 |
Molise | 23 | 23 | 7,53 |
Lazio | 21 | 121 | 2,06 |
Lombardia | 17 | 426 | 4,23 |
Marche | 17 | 25 | 1,64 |
Valle D’Aosta | 10 | 10 | 7,96 |
Abruzzo | 9 | 25 | 1,91 |
Sardegna | 8 | 13 | 0,79 |
Toscana | 3 | 57 | 1,53 |
Friuli Venezia Giulia | -3 | 17 | 1,40 |
Umbria | -3 | 6 | 0,68 |
Prov. Aut. Bolzano | -4 | 7 | 1,32 |
Calabria | -10 | 13 | 0,67 |
Liguria | -19 | 60 | 3,87 |
Veneto | -73 | 178 | 3,63 |
ITALIA | 328 | 1.736 | 2,88 |
Il monitoraggio GIMBE dell’epidemia di COVID-19 è disponibile qui
«Quale indicatore della diffusione del contagio – spiega Cartabellotta – abbiamo rivalutato la distribuzione geografica dei 12.609 casi attivi al 28 luglio, i cosiddetti casi “attualmente positivi” secondo la denominazione della Protezione Civile, aumentati di 361 unità rispetto alla settimana precedente». Il 53% si concentra in Lombardia (6.678); un ulteriore 37,4% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.459), Lazio (942), Piemonte (801), Veneto (754), Campania (393), Toscana (363); i rimanenti 1.219 casi (9,6%) in 14 Regioni e Province autonome.
I dati confermano la circolazione endemica del virus e il trend in aumento dei nuovi casi dopo due settimane di relativa stabilità «siano essi legati a nuovi focolai o a casi di “importazione” dall’estero» precisa la Fondazione Gimbe.
«Davanti a numeri in rialzo rispetto alle settimane precedenti – conclude il Presidente – la comunicazione della politica e delle Istituzioni deve essere oggettiva, equilibrata e coerente. La pandemia è ancora in corso, il virus è vivo e vegeto e vanno mantenuti tutti i comportamenti individuali raccomandati da mesi, oltre che le misure di sorveglianza epidemiologica. Non è più accettabile disorientare i cittadini strumentalizzando la pandemia per fini esclusivamente politici, contrapponendo posizioni estreme: da un lato negazionismo, minimizzazioni del fenomeno e deplorevoli comportamenti individuali, dall’altro la proroga dello stato di emergenza nazionale».
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