Takis ed Evvivax hanno annunciato l’inizio delle ricerche e degli studi per ottenere, il prima possibile, un vaccino efficace contro il virus proveniente dalla Cina: «Grazie alla nostra esperienza possiamo dare il nostro contributo a questa emergenza, ma servono investimenti e finanziamenti da grandi aziende»
Takis ed Evvivax, due società di biotecnologia di Roma, hanno annunciato il loro impegno per lo sviluppo di vaccini innovativi contro 2019-nCoV, il nuovo Coronavirus originario di Wuhan, in Cina: «Questa è un’emergenza mondiale alla quale i ricercatori di Takis possono e devono contribuire – dichiara Luigi Aurisicchio, CEO/CSO delle due società –. Metteremo immediatamente a disposizione le nostre competenze, acquisite nello sviluppo di vaccini contro il cancro e altre malattie infettive, per combattere la diffusione di questo coronavirus».
Negli anni Takis ed Evvivax hanno sviluppato vaccini basati su tecnologie genetiche in grado di indurre importanti risposte immunitarie: «In vari studi clinici condotti in Italia e negli Stati Uniti – spiega invece la dottoressa Antonella Conforti, Direttore di Evvivax –, i nostri vaccini veterinari hanno indotto una potente risposta immunitaria e hanno prolungato la sopravvivenza di cani con cancro che, come noi umani, lo sviluppano ad alta frequenza. Anche contro le zoonosi, cioè le malattie infettive che vengono trasmesse dagli animali all’uomo e viceversa, possiamo usare lo stesso tipo di approccio».
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«La biologia del coronavirus e la disponibilità della sequenza del genoma 2019-nCoV sono tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per la progettazione del vaccino. Lo sviluppo dei metodi e la sperimentazione saranno fondamentali per arrivare alle sperimentazioni cliniche umane il più presto possibile», spiega Fabio Palombo, area vaccini immunologici e antitumorali e Direttore di NeoMatrix.
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«Grazie all’esperienza dei nostri scienziati, Takis ed Evvivax sono tecnologicamente competitivi a livello internazionale e possono dare il loro contributo a questa emergenza sanitaria con le risorse interne attualmente disponibili. Tuttavia, la ricerca scientifica richiede investimenti importanti ed è essenziale ottenere finanziamenti e/o collaborazioni con grandi aziende il prima possibile, in modo da sviluppare il vaccino contro 2019-nCoV il più rapidamente possibile», conclude il CEO Aurisicchio.
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