L’Associazione Codici si sta impegnando per raccogliere segnalazioni mentre l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha avviato istruttoria nei confronti di Amazon e Ebay per claim ingannevoli ed eccessivi aumenti dei prezzi
«Neanche un’emergenza mondiale come quella del Coronavirus ferma gli sciacalli – dichiara l’Associazione per i diritti del cittadino Codici in una nota -. Non possono essere definiti in maniera diversa quelli che stanno approfittando della condizione di grave difficoltà e paura dei cittadini per aumentare gli incassi applicando aumenti sconsiderati a prodotti richiestissimi come le ormai famose mascherine».
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«Stiamo ricevendo segnalazioni – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – da parte di cittadini che pagano cifre esorbitanti per una mascherina. Abbiamo casi di rincari che arrivano addirittura al 1500% ed anche proteste per chi ha fatto un acquisto presso un rifornitore ufficiale e si è visto negare lo scontrino dal titolare. Questo è un altro aspetto che preoccupa, perché le mascherine sono diventate una merce rarissima e non vorremmo che dietro ci fosse una strategia volta a far aumentare ancora di più i prezzi. Quello che si sta profilando è un mercato nero in piena regola. Invitiamo i consumatori – prosegue – a segnalarci aumenti ingiustificati dei prezzi e comportamenti scorretti da parte dei professionisti all’indirizzo di posta elettronica segreteria.sportello@codici.org. Stiamo già raccogliendo del materiale che gireremo alla Guardia di Finanza affinché possa effettuare tutte le verifiche del caso e punire chi specula sull’emergenza».
Anche l’AgCom è intervenuta sul tema: «L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato – si legge in un comunicato – ha avviato due distinte istruttorie nei confronti delle piattaforme Amazon (Amazon Italia Customer Service, Amazon Eu, Amazon Service Europe) e Ebay (Ebay Italia e Ebay Gmbh) concernenti alcuni profili relativi alla commercializzazione di prodotti igienizzanti/disinfettanti per le mani, di mascherine di protezione delle vie respiratorie e di altri prodotti igienico-sanitari in occasione dell’emergenza sanitaria derivante dal Covid-19 (c.d. Corona Virus). Oggetto dei due procedimenti avviati – continua il comunicato – sono, da un lato, la presenza di claim relativi all’asserita efficacia dei singoli prodotti in termini di protezione e/o di contrasto nei confronti del suddetto virus COVID 19; dall’altro lato, l’ingiustificato e consistente aumento dei prezzi fatto registrare per la vendita degli indicati prodotti nelle ultime settimane».
«Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni – precisa l’Autorità – raccolte dai suddetti professionisti, le informazioni sugli interventi effettuati e constatata la presenza di entrambi i profili per un elevato numero di articoli, l’Autorità ha deciso l’avvio dei due procedimenti. L’Autorità, in considerazione del particolare momento in cui le tradizionali forme di commercio sono limitate, ha contestualmente deciso di focalizzare la propria attenzione su analoghi fenomeni operati anche su altre piattaforme dell’ecommerce».
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