Il presidente Messina: «Applicare misure più restrittive e far intervenire l’esercito per chi viola il divieto di uscire di casa senza motivo»
«Non è più tempo di esortazioni, inviti, appelli alla buona volontà delle persone. Le 43mila denunce fioccate in una sola settimana di controlli realizzati dalle forze dell’ordine in seguito ai provvedimenti per il contenimento della diffusione del Coronavirus dimostrano che gli italiani non hanno capito la gravità della situazione, o peggio, lo hanno capito ma sembrano non curarsene, e continuano ad andare in giro senza motivazione valida in un momento di gravissima emergenza». Lo dichiara Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani.
«Evidentemente – prosegue – non bastano i quotidiani bollettini di guerra, non basta ricordare che siamo a quota 3.000 morti, per far comprendere che non si tratta di una banale influenza come molti sembrano credere, ma di un’emergenza terribile, che sta decimando la nostra popolazione anziana. Non vogliamo più ascoltare sfoghi delle autorità contro il menefreghismo dei cittadini, chiediamo invece che si intensifichino i controlli verso chi esce di casa senza una ragione valida, visto che lo spettro dell’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a duecentosei euro sembra non spaventare abbastanza. Scenda in campo l’esercito per controllare e presidiare tutti i possibili punti di incontro e fare in modo che le regole siano effettivamente rispettate da tutti».
«Ricordiamo che un lavoro appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet – precisa il presidente Messina – sottolinea che quando abbiamo un’infezione come questa, per la quale ogni singolo caso ne infetta altri due-due e mezzo, se non mettiamo in quarantena almeno il 70% dei contatti non abbiamo nessuna possibilità di liberarcene entro tre mesi. Ulteriori allungamenti del periodo di pandemia finiranno per sterminare un’intera generazione, quella dei nonni, degli over 65, che già oggi pagano un tributo terribile al Coronavirus, ma anche per mettere in ginocchio il nostro Servizio Sanitario Nazionale e l’intera economia del nostro Paese. Occorre far capire questo ai giovani e agli under65 che uscendo senza ragione e continuando a perseguire la loro condotta egoista mettono a repentaglio la vita dei loro genitori e nonni ma anche il loro stesso futuro, lavorativo. Infine ricordiamo che questi comportamenti irresponsabili hanno contribuito a generare una situazione che ha visto infettarsi l’8% del personale sanitario (una percentuale doppia rispetto a quella registrata fra i sanitari in Cina), ovvero medici, infermieri e operatori sanitari che da eroi stanno rischiando la vita ogni giorno per farsi carico della salute della popolazione» conclude.