Salute 8 Giugno 2022 10:20

Cos’è la Sindrome di Tako-tsubo o del cuore spezzato, il parere dell’esperto

Ha causato la morte del marito di una delle maestre vittime della strage di Uvalde in Texas, ma questa malattia cardiaca colpisce in prevalenza le donne tra i 40 e i 60 anni. Carugo (Policlinico di Milano): «A causarla è una forte emozione o uno stato di stress, importante è non sottovalutare i sintomi: dolore al petto, al braccio sinistro e al collo»

Cos’è la Sindrome di Tako-tsubo o del cuore spezzato, il parere dell’esperto

«È morto di crepacuore», quante volte si sente pronunciare questa frase per indicare una morte improvvisa sopraggiunta a seguito di un forte stato di stress. Anche recentemente nella cronaca internazionale si è registrato il caso di Joe Garcia, 50 anni, marito di una delle due maestre morte nella strage di Uvalde in Texas; padre di quattro figli, due giorni dopo la tragedia in cui ha perso la vita la moglie, è stato colpito da un attacco cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Si tratta della sindrome di Tako-tsubo, o sindrome del cuore rotto. Una malattia che colpisce il miocardio con una frequenza di una persona ogni 36 mila.

Una sindrome che colpisce sopratutto le donne

Quanto accaduto alla famiglia texana ha acceso i riflettori su una malattia che pochi conoscono ma che in realtà negli ultimi due anni ha fatto registrare una impennata di casi. «Ad esserne colpite sono in prevalenza le donne – spiega Stefano Carugo, direttore di Unità Operativa Complessa del Policlinico e docente delle malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università degli Studi di Milano ed è una sindrome coronarica acuta che si caratterizza dall’essere a coronarie indenni. Infatti, non c’è la presenza di placche ma si verifica soprattutto per un evento improvviso, una emozione, un forte stress. In pratica a causa di una iperattività del sistema nervoso simpatico, le coronarie si vasocostringono, il cuore ischemizza e si verifica quello che in medicina è noto come infarto a coronarie indenni»

Cosa significa Tako-tsubo?

Descritta per la prima volta in Giappone, questa patologia deve il suo nome ad un vaso utilizzato per la pesca del polpo. Quando si manifesta, il cuore – osservato attraverso un ecocardiogramma – assume questa caratteristica forma allungata con una punta sferica. «Il vantaggio della sindrome Tako-tsubo rispetto ad altre malattie coronariche – puntualizza il direttore di cardiologia del Policlinico di Milano – è che, se presa in tempo e trattata, ha una prognosi favorevole e il cuore può tornare alla sua dimensione naturale».

Con il Covid e il long Covid casi in aumento

Sembra essere una malattia in rosa, dunque, eppure «Nulla a che vedere con la genetica – puntualizza il primario di cardiologia del Policlinico di Milano che spiega – gli uomini hanno maggiori problemi di placche a livello coronarico, mentre le donne dalle statistiche risultano essere più stressate, hanno un carico di responsabilità maggiore nelle famiglie. La fascia di età più interessata è infatti dai 40 ai 60 anni». Un litigio con il coniuge o tra condomini, la perdita del lavoro o la malattia di un parente sono situazioni che possono dare vita alla sindrome di Tako-tsubo. «Gli ultimi due anni sono stati particolarmente impegnativi da questo punto di vista – spiega Carugo – questa patologia è aumentata a causa del Covid e i mesi di lockdown in taluni hanno generato situazioni di forte stress.  In particolare, sono le donne, più soggette a forti emozioni e a forme di stress acuto, ad essere più a rischio».

Stop a tensioni e stress

È un infarto che non lascia grossi segni, ma non deve essere trascurato. Ridurre le tensioni e controllare lo stress è dunque la prima regola da seguire, anche se è importante sapere che, se preso in tempo, l’infarto del cuore spezzato non lascia tracce sull’organismo. «Il recupero può essere totale – ammette Carugo – perché le coronarie colpite sono prive di placche, però è importante non sottovalutare i sintomi che possono insorgere nella fase precedente la fase acuta, come dolore al petto, al braccio sinistro, a livello del collo e della mandibola. Le donne in particolare tendono a non prestare attenzione a questi sintomi e corrono molti rischi perché oggi la prima causa di morte è la malattia cardiovascolare».

 

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