«Il morbillo non è un gioco» così Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e Roberto Burioni, noto medico pro-vax, prendono le distanze dal nuovo prodotto da ‘Giochi Preziosi’ che ha lanciato sul mercato il famoso bambolotto coperto da bollicine rosse. «Da sempre i bambini giocano al medico e al dottore», si difende l’azienda italiana
«Che cosa ha Cicciobello? È tutto coperto di pois! Aiutalo a guarire con i cerottini, la cremina e la magica salvietta!». Così recita lo slogan della réclame di Cicciobello Morbillino, il nuovo bambolotto dell’azienda Giochi Preziosi che ha indignato buona parte del mondo medico scientifico. A sua insaputa il paffuto bambolotto che questa volta si ammala di morbillo – nelle precedenti 40 versioni si fa ‘la bua’, ‘ha il raffreddore’, ‘fa la pappa’ etc. – è stato accusato di «indurre ad una banalizzazione e sottovalutazione di una patologia, quella del morbillo, che, come tutte le malattie virali, è molto insidiosa», spiega Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità secondo il quale il prodotto andrebbe ritirato dal mercato.
Infatti il biondo bambolotto, che ha fatto fare preventiva pratica da mamme alle bambine dagli anni ’60 in poi, si ammala di morbillo e per essere curato ha bisogno soltanto di una salvietta (presente nel kit di pronto soccorso nella confezione) che magicamente cancella i puntini rossi su viso e braccia e risolve ogni problema. «Collegare una malattia come il morbillo a qualcosa di giocoso – afferma Ricciardi – è fuorviante. Si corre così il rischio di indurre le persone a preoccuparsi più del vaccino, che è sicuro, che della malattia che, invece, non è assolutamente banale» aggiunge il Presidente.
«Si tratta di un gioco, abbiamo fatto tutto in buona fede», si difende dalle accuse Dario Bertè, Ceo di Giochi Preziosi, rimasto particolarmente stupito dalla reazione all’ultimo prodotto della società. «Non pensiamo di aver fatto nulla di oltraggioso – prosegue – ripescando un concetto che è sempre esistito, quello delle bambole con la ‘bua’. Perché dovremmo ritirarlo? Il ritiro viene fatto solo dopo una decisione delle autorità. Noi produciamo giochi da una vita: i bambini hanno sempre giocato al dottore e all’ammalato con i bambolotti».
I maggiori rimproveri riguardano l’idea che il morbillo si possa curare con una pezza bagnata e una pennetta, «pensate davvero che un genitore vada in farmacia a chiedere la penna per curare il morbillo? – prosegue Bertè -. Piuttosto, penso che un bambino si informerà sulla malattia. Purtroppo è un periodo complicato, vista la polemica sui vaccini, ma non abbiamo pensato ci potessero essere criticità di questo tipo».
«Attendiamo il Cicciobello Linfomino e pure quello Meningitino» chiosa Roberto Burioni, il medico pro-vax che sul suo profilo Twitter condanna il nuovo prodotto dell’azienda di giocattoli. «Mi chiedo chi siano questi geni che banalizzano malattie gravi senza rispetto per i malati e per i loro familiari. E pensare – scrive Burioni – che me la prendo con gli antivaccinisti».
Foto tratta da www.giochipreziosi.it