«Infodemia e comunicazione ambigua hanno favorito fake news e complottisti, ma causato anche ribellioni contro le indicazioni comportamentali dettate dal governo». Intervista all’autore di “Covid-19 Il virus della paura”
«Sottile e pericoloso quanto il virus che causa un’epidemia, il virus della paura incide sulle prospettive future delle persone. Si entra in uno stato di angoscia che ci fa sentire condannati da qualcosa che non riusciamo a combattere. Non si perde la speranza, ma la fiducia nelle proprie risorse. La fiducia in un futuro migliore». Così lo psicoterapeuta Giorgio Nardone spiega il titolo dell’e-book che ha redatto insieme al professor Massimo Andreoni, infettivologo: “Covid-19 Il virus della paura”, edito da Paesi Edizioni su un’iniziativa di Consulcesi, è già disponibile nei principali store digitali, ed il ricavato delle vendite verrà devoluto alla Protezione civile.
«La storia ci insegna – continua Nardone – che ogni pandemia scatena una serie di reazioni basate sulla paura, non solo dell’essere infettati, ma anche di tutti gli effetti devastanti che provoca. Conoscere questi fenomeni allora è fondamentale per sapere come gestirli. Ecco perché ho deciso di impegnarmi in questo progetto».
Se non gestita in modo adeguato, la paura può infatti portare a conseguenze peggiori della causa della paura stessa: «Nel libro facciamo l’esempio di un ipocondriaco che, per paura di ammalarsi di Covid-19, corre ad avere rassicurazioni da tutti i medici possibili; peccato – spiega Nardone – che così facendo il rischio di contrarre l’infezione aumenti in modo esponenziale. È un esempio banale che però mostra come la paura possa farci agire in modo ancor più spaventoso».
Molti di questi comportamenti dettati dalla paura sono tra l’altro conseguenza di bufale, fake news e informazione non sempre puntuale: «La comunicazione di massa – aggiunge lo psicoterapeuta – fa sì che una notizia condivisa da tante persone diventi, proprio per un effetto folla, vera. Ecco perché in questa situazione hanno buon gioco i cosiddetti complottisti, chi pensa che il coronavirus sia un’operazione bellica o una strategia commerciale. Notizie che tra l’altro hanno creato una serie di reazioni sul versante dell’emozione rabbia piuttosto marcate, scaturite nella ribellione nei confronti delle indicazioni comportamentali dettate dal governo che vengono ritenute fasulle».
«Poi è vero anche che la comunicazione ‘ufficiale’ non sempre è stata chiara. E la confusione e l’ambiguità che hanno causato informazioni imprecise, non documentabili, non tangibili, hanno portato quelle persone un po’ più superficiali a non credere a nessuno. Anche per questo, allora, abbiamo sentito la necessità di scrivere questo libro. Era necessario far chiarezza», specifica Nardone.
Un libro quindi «che può leggere chiunque», e in cui ciascuno può trovare un livello diverso di significato: «Ci sono notizie importanti da un punto di vista scientifico, ma è scritto in modo tale che tutti possano comprendere la storia del virus, la sua natura, la sua struttura, i suoi effetti a livello medico e psicologico, sull’individuo e sulle masse. E mi sembra che non sia poco», conclude Nardone.
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