Salute 29 Maggio 2020 05:47

Covid-19, Aifa apre all’ossigeno-ozono terapia. Apuzzo (Airo): «Pronti a contribuire in fase acuta malattia e ripresa»

«Protocollo bocciato da comitato etico Milano 3 senza ragione: sperimentazione a costo zero per l’ospedale e non altera terapia di base»

di Federica Bosco

«Pronti a dimostrare l’efficacia della cura e a gestire la fase di ripresa dei pazienti con lesioni polmonari post-Covid». Dario Apuzzo, presidente dell’Accademia Internazionale di Ricerca in Ossigeno-Ozono Terapia (Airo), ha accolto le parole di Nicola Magrini, direttore di Aifa, ai microfoni di Rai News, sulla possibilità di sperimentare l’ozono per combattere il Covid.

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«Il nostro protocollo, che è stato presentato in diversi ospedali, è stato approvato dalla commissione sanitaria e dal comitato etico dell’ospedale Garbagnate milanese, ma è stato bocciato dal comitato etico di Milano 3. Se di fatto non hanno ancora inviato la motivazione ufficiale, in sintesi sostengono ci sia una scarsa letteratura in merito, un’affermazione assolutamente incomprensibile. Poi hanno detto che l’Aifa si sarebbe opposta, ma anche questo impedimento è caduto dal momento che il direttore di Aifa ha dato l’ok ad una sperimentazione randomizzata. È stato molto importante sentire queste parole – prosegue Apuzzo – perché corrispondono al riconoscimento dell’ozono come farmaco».

«A questo punto – aggiunge il presidente di Airo – è inspiegabile la non autorizzazione a procedere con gli altri studi. Ricordo che la sperimentazione con l’ozono terapia è a costo zero per l’ospedale, perché noi come Airo forniamo i macchinari, e non altera la terapia di base che resta come valore di riferimento. Occorre poi aggiungere che la scorsa settimana il congresso di Pneumologia ha evidenziato come il 30% dei malati di Covid guariti presentano o presenteranno disturbi polmonari respiratori di tipo cronico. Bisogna quindi tenere presente che ci sarà una massa di pazienti che afferiranno alle strutture cliniche di riabilitazione respiratoria con esiti legati al Covid-19».

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«Anche in questo caso – continua Apuzzo – potrebbe essere fondamentale l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia, perché migliora la compliance a livello polmonare, migliora la vascolarizzazione, l’apporto di ossigeno al sangue e l’apporto del sangue ai polmoni. Ricapitolando, l’ossigeno-ozono terapia può agire a livello preventivo per migliorare la circolazione del sangue, rendendolo più scorrevole e quindi rendendo più difficoltosa la formazione di micro-trombi che sono alla base dell’infezione; poi durante la malattia, perché attacca il virus in maniera diretta attraverso l’ossidazione delle lipoproteine che si trovano sul capside, ovvero la parte esterna del virus, e indirettamente attraverso il sistema immunitario. Infine, ossigenare il corpo è molto importante durante l’infezione e nella fase successiva, per ridurne gli esiti, favorendo lo scambio di ossigeno», conclude.

 

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