Oggi nel Lazio si registrano 146 contagi e un decesso: il 40% torna dalla Sardegna. Il Direttore del servizio di igiene e sanità pubblica della ASL Roma 1 Enrico Di Rosa: «Ecco cosa deve fare per eseguire i tamponi chi torna dall’isola e da Grecia, Spagna, Croazia e Malta»
Il preoccupante rialzo di nuovi positivi al Covid-19 ha provocato tensioni tra regioni e governo. Il Lazio ha raggiunto numeri più alti del lockdown: oggi si conteggiano 146 nuovi contagi e un decesso. La maggior parte riguarda giovani vacanzieri al rientro dall’estero e soprattutto dalla Sardegna, alle prese con i tamponi.
Mentre si lavora all’intesa tra le due regioni per effettuare i tamponi in maniera reciproca – test nel Lazio a chi parte per l’isola e test in Sardegna a chi la lascia per evitare che i positivi asintomatici viaggino sui traghetti – e visto il record di casi, la Regione Lazio ha reso disponibili test rapidi negli aeroporti di Ciampino e Fiumicino e al porto di Civitavecchia e tamponi nasofaringei nei drive-in per chi torna da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e Sardegna.
Ne abbiamo parlato con il Direttore del servizio di igiene e sanità pubblica della Asl Roma 1, Enrico Di Rosa.
«Nel Lazio c’è stato un boom di contagi nelle ultime settimane – spiega il Direttore – ma il numero dei ricoveri si mantiene basso, per fortuna. Si tratta soprattutto di giovani con forme lievi: i 2/3 dei casi che riscontriamo sono collegati ai viaggi. Il 3-4% dei tamponi che effettuiamo sono positivi. Il picco c’è stato qualche giorno fa, ora siamo sui 30-40 nuovi contagi al giorno che per la Asl Roma 1 che ha un milione di abitanti sono tanti. L’obiettivo della regione è individuare i positivi il più precocemente possibile prima che il virus si diffonda nei nuclei familiari».
«Per i cittadini tornati nel Lazio che nei quattordici giorni precedenti hanno soggiornato in Grecia, Croazia, Malta o Spagna – precisa Di Rosa – in ottemperanza all’Ordinanza del Ministero della Salute del 12 agosto 2020 è obbligatorio effettuare il tampone entro 48 ore dal rientro con la ricetta del Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta, tessera sanitaria, documento di identità e titolo di viaggio. Inoltre, è obbligatorio osservare l’isolamento e le misure di distanziamento fino all’esito dell’esame».
«Deve fare la prescrizione su ricetta dematerializzata per chi torna da Grecia, Croazia, Malta o Spagna o ai cittadini che devono eseguire il test per altri motivi. Per chi rientra dalla Sardegna la possibilità di accesso è libera anche senza ricetta ma è consigliabile averla per snellire le procedure».
La Regione consiglia fortemente l’esecuzione del tampone a chi rientra dalla Sardegna: «È un’opportunità in più offerta dal servizio regionale ai cittadini, visto l’alto numero di casi di positività riscontrati negli ultimi giorni, ma non è obbligatoria – sottolinea Di Rosa -. Per snellire le operazioni è preferibile presentarsi con la ricetta medica e con un documento che attesti l’effettiva permanenza sull’isola, ma si può procedere anche con un’autocertificazione».
«Generalmente abbiamo i risultati in 36-48 ore. Contattiamo telefonicamente i positivi e li invitiamo a restare in isolamento. Da ieri chiamiamo anche i negativi, quindi comunichiamo a tutti l’esito del tampone per tranquillizzare le persone».
«C’eravamo assestati sui 100 -150 tamponi prima dell’estate – spiega il Direttore -. Ora, in seguito alle disposizioni regionali delle ultime settimane, facciamo dai 300 ai 500 esami al giorno. Per la Asl Roma1 abbiamo tre postazioni drive-in; ci sono file anche di un’ora, c’è tanta gente ma grazie all’impegno e al sacrificio del personale infermieristico che lavora sotto il sole, con la tuta addosso senza sosta né per dissetarsi né per andare in bagno, facciamo il possibile per abbattere i tempi di attesa. I cittadini, in linea di massima, sono pazienti. Sono molto ansiosi di ricevere il referto cartaceo: chiediamo la collaborazione di tutti, lo sforzo è enorme. E raccomandiamo massima prudenza, anche in caso di tampone negativo».