Salute 3 Agosto 2021 10:51

Covid-19, con l’introduzione delle ‘zone’ evitati 25mila ricoveri solo nel primo mese

È questo il risultato principale di uno studio congiunto tra Fondazione Bruno Kessler, Istituto Superiore di Sanità e INAIL pubblicato sulla rivista Nature Communications

Covid-19, con l’introduzione delle ‘zone’ evitati 25mila ricoveri solo nel primo mese

Le misure introdotte lo scorso autunno con il DPCM del 3 novembre 2020 per mitigare l’epidemia di Covid-19 in Italia hanno permesso di ridurre la trasmissibilità (Rt) di SARS-CoV-2 del 13-19% in zona gialla, del 27-38% in zona arancione e del 36-45% in zona rossa. È questo il risultato principale di uno studio congiunto tra Fondazione Bruno Kessler, Istituto Superiore di Sanità e INAIL pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Lo studio ha evidenziato come la zona gialla sia stata efficace nello stabilizzare l’incidenza dei casi, portando l’Rt a valori intorno ad 1, mentre le zone arancione e rossa hanno prodotto una sostanziale riduzione di incidenza abbassando l’Rt a valori tra 0.80 e 0.93 (zona arancione) e tra 0.74 e 0.83 (zona rossa). Nell’insieme, le misure hanno ricondotto l’epidemia sotto controllo in 85 province su 107 entro 3 settimane dalla loro introduzione, evitando nello stesso periodo complessivamente circa 25mila ricoveri, ovvero oltre metà dei 44mila effettuati. Gli effetti positivi sulla riduzione dei ricoveri, tuttavia, sono ancora più significativi se osservati su tempi più lunghi, in virtù della riduzione nell’incidenza di infezione ottenuta con le misure.

Per la ricerca sono stati utilizzati i dati della sorveglianza integrata e quelli sulla mobilità pubblica, elaborati con dei modelli matematici per quantificare l’associazione tra le misure e il cambiamento nell’R(t) tra la settimana 30 ottobre-5 novembre, prima dell’introduzione delle ‘zone’, e quella 19-25 novembre, quando l’effetto si può considerare stabilizzato.

Lo studio ha inoltre evidenziato che anche la più restrittiva delle zone ha prodotto riduzioni delle attività sociali significativamente minori rispetto al lockdown della primavera 2020: ad esempio, a fronte di un tempo medio passato in casa dagli italiani di circa 16 ore al giorno in tempi pre-pandemici (dato Istat), nelle zone rosse si è stimato un tempo di 18.7 ore al giorno contro le circa 20.3 durante il lockdown.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: Iss, via a indagine nazionale sull’impatto della pandemia nelle case di riposo
Il Reparto di Promozione e Valutazione di Prevenzione delle Malattie Croniche del CNaPPS, dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, si propone di condurre un’indagine nazionale sull’impatto della pandemia da Covid-19 nelle case di riposo
di Redazione
Iss: dipendenza da Internet, ecco a chi rivolgersi. Sono 102 i centri in Italia
In Italia ci sono 102 centri che si occupano di dipendenza da Internet, il 65% dei quali si trovano al Nord. Questo è quanto si evince dalla prima mappa geolocalizzata interattiva, aggiornata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Realizzata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, conta 3.667 utenti presi in carico soprattutto tra i 15 […]
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

III GIORNATA NAZIONALE PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA: Le istanze dei pazienti

Pur essendo una patologia invalidante, e con una percentuale di morte che può arrivare al 90% se non trattata, chi ne è affetto non viene ancora seguito in tutta Italia in aderenza con l...
Salute

Tumori: boom di casi nei paesi occidentali. Cinieri (Aiom): “Prevenzione attiva per ridurre carico della malattia”

Nel 2024 negli USA, per la prima volta nella storia, si supera la soglia di 2 milioni di casi di tumore. Una crescita importante, comune a tutti i Paesi occidentali. Per Saverio Cinieri, presidente di...
Politica

Liste di attesa addio? La risposta del Consiglio dei Ministri in due provvedimenti

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, Giorgia Meloni, e del Ministro della salute, Orazio Schillaci, ha approvato due provvedimenti, un decreto-legge e un disegno di legge, che i...
Salute

Tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato: lo stato dell’arte di nivolumab

Sono stati presentati al recente Congresso ASCO gli aggiornamenti degli studi relativi all’impiego di nivolumab nel tumore del polmone non a piccole cellule di stadio precoce e avanzato. Il quad...