Accelera la campagna vaccinale: in una settimana +223 mila nuovi vaccinati e oltre 2,6 milioni di richiami. L’80,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, ma rimangono scoperti 2,5 milioni di over 50 ad elevato rischio di ospedalizzazione
Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 1-7 dicembre 2021 un aumento di nuovi casi (105.771 vs 86.412) e decessi (558 vs 498). Crescono anche i casi positivi (240.894 vs 194.270), le persone in isolamento domiciliare (234.040 vs 188.360), i ricoveri con sintomi (6.078 vs 5.227) e le terapie intensive (776 vs 683).
Nel dettaglio:
«Da 7 settimane – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente GIMBE – continuano ad aumentare i nuovi casi con una media mobile a 7 giorni più che sestuplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 15.110 il 7 dicembre». In tutte le Regioni tranne Molise e Valle D’Aosta si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dall’1,8% delle Marche al 50,3% dell’Umbria. Aumentano anche i decessi: 558 negli ultimi 7 giorni con una media di 80 al giorno rispetto ai 71 della settimana precedente.
«Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari GIMBE – si rileva un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti COVID:+16,3% in area medica e +13,6% in terapia intensiva». A livello nazionale, al 7 dicembre il tasso di occupazione è del 10% in area medica e del 9% in area critica, con notevoli differenze regionali. Le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate in Calabria (16% area medica e 11% area critica), Friuli-Venezia Giulia (24% area medica e 16% area critica) e Provincia Autonoma di Bolzano (20% area medica e 17% area critica). Per l’area medica si colloca sopra soglia la Valle D’Aosta (20%), mentre per l’area critica superano la soglia Lazio (11%), Liguria (12%), Marche (12%), Provincia Autonoma di Trento (13%) e Veneto (12%)». «Rispetto allo scorso autunno – spiega Cartabellotta – la percentuale di pazienti che necessita di ricovero ospedaliero sul totale dei positivi si è dimezzata grazie alla protezione del ciclo vaccinale primario nei confronti delle forme severe di malattia. Inoltre, a fronte di un numero di tamponi pressoché costante, è verosimile che la riduzione della percentuale dei pazienti ospedalizzati nelle ultime settimane sia correlata al progressivo incremento delle terze dosi somministrate, che riportano l’efficacia a valori più elevati»
All’8 dicembre (aggiornamento ore 06.32) risultano consegnate 105.174.747 dosi. «Le forniture degli ultimi 7 giorni – commenta Mosti – ammontano a 3,1 milioni di dosi, ma con l’attuale ritmo delle somministrazioni calano le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 5,7 milioni». Sul fronte delle forniture, il Commissario all’emergenza ha annunciato inoltre l’imminente distribuzione di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino a mRNA Pfizer per consentire alle Regioni e Province Autonome di avviare dal 16 dicembre la vaccinazione della fascia 5-11 anni .
All’8 dicembre (aggiornamento ore 06.32) l’80,1% della popolazione (n. 47.477.646) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+251.527 rispetto alla settimana precedente) e il 77,3% (n. 45.830.582) ha completato il ciclo vaccinale (+147.509 rispetto alla settimana precedente). Nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 3.000.485) è aumentato del 46,8%, con una media mobile a 7 giorni di 461.452 somministrazioni/die: crescono del 52,6% le terze dosi (n. 2.644.894) e del 31,7% i nuovi vaccinati (n. 223.116). Nella settimana 29 novembre-5 dicembre il numero dei nuovi vaccinati è salito a 223.116 (+31,7%) rispetto ai 169.397 della settimana precedente. Sono tuttavia ancora 6,6 milioni le persone senza nemmeno una dose, di cui preoccupano da un lato 2,51 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione, dall’altro 1,09 milioni nella fascia 12-19 anni che aumentano la circolazione del virus nelle scuole.
La necessità della dose booster è ben documentata dai dati dell’ISS che dimostrano la riduzione dell’efficacia vaccinale dopo 5 mesi dal completamento del ciclo primario. In dettaglio:
Nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduce l’incidenza di diagnosi (del 65,7-74,9%) di malattia grave (dell’82,9-93,5% per ricoveri ordinari; dell’89,1-100% per le terapie intensive) e decesso (del 77,8-97%).
All’8 dicembre sono state somministrate 9.609.029 terze dosi con una media di 400 mila somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale il tasso di copertura vaccinale per le terze dosi è del 46,8% con nette differenze regionali, dal 33,2% della Valle D’Aosta al 57,4% della Toscana.
«Per il periodo delle imminenti festività natalizie – conclude Cartabellotta – se da un lato è impossibile fare previsioni affidabili, dall’altro esistono alcune ragionevoli certezze. Innanzitutto, con il trend attuale di crescita dei nuovi casi – anche se l’impatto sugli ospedali è “ammortizzato” dai vaccini – nelle prossime 4 settimane diverse Regioni cambieranno colore. In secondo luogo, per contenere la circolazione del virus e, soprattutto, la pressione sugli ospedali, è cruciale convincere gli indecisi a vaccinarsi e accelerare con i richiami. Le aumentate occasioni di contatti sociali durante le feste impongono massima cautela nei comportamenti individuali. Utilizzare la mascherina negli ambienti chiusi, FFP2 se affollati, rispettare il distanziamento sociale e ventilare frequentemente i locali, anche a casa con parenti e amici».
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