Si parte il 24 agosto. La contrarietà di Pina Onotri (SMI): «Scelta sbagliata»
Saranno i medici di Medicina Generale a dover effettuare i test sierologici volontari sul personale scolastico. Si inizierà il 24 agosto e si proseguirà fino al 7 settembre, una settimana prima dell’apertura delle scuole prevista per il 14. I criteri e le indicazioni operative per l’effettuazione dei test sono elencati in una circolare del ministero della Salute.
«Le Asl – si legge nel testo – assicureranno ai MMG la fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale». Gli assistiti che vorranno sottoporsi al test dovranno prenotarsi «consentendo in tal modo il rispetto dell’organizzazione dello studio al fine di limitare il rischio di contagio del medico, del proprio personale e di altri assistiti».
Quindi, i medici di Medicina Generale «trasmetteranno i dati relativi all’esito dei test sierologici effettuati sui propri assistiti ai Dipartimenti di prevenzione dell’Asl di afferenza» che, a loro volta, dovranno trasmettere alla regione o alla provincia autonoma di appartenenza i dati aggregati per genere e fascia di età relativi all’esito dei test. Dati che verranno quindi trasmessi all’Istituto Superiore di Sanità e al ministero della Salute.
I MMG quindi caricheranno sul Sistema Tessera Sanitaria «l’informazione relativa all’effettuazione del test sierologico».
In caso di positività, «il competente Dipartimento di prevenzione provvederà all’effettuazione del test molecolare, possibilmente entro le 24 ore, e comunque non oltre le 48 ore, dall’esito del test sierologico, e agli ulteriori adempimenti di competenza». I test molecolari con esito positivo verranno trasmessi dalle Asl alle regioni che, a loro volta, li inoltreranno all’ISS.
I dispositivi per lo screening sierologico saranno distribuiti dal Commissario Straordinario alle regioni e alle province autonome che li assegneranno alle Asl. Queste ultime, infine, li consegneranno ai MMG.
«Sono scelte sbagliate che ci vedono contrari», è il commento di Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (SMI). «E i drive in? Le Usca? Gli uffici di Igiene e Profilassi? Spariti nel nulla? La nostra opposizione a tale accordo – spiega Onotri – racchiude molteplici ragioni: da un punto di vista organizzativo significherebbe fare gli stessi errori che hanno portato tanti morti nelle RSA quando si è deciso di mettere a contatto malati Covid con soggetti fragili, e cioè non tenere distinti il percorso sporco da quello pulito».