Rezza: «Italia al top in Europa per quanto riguarda le vaccinazioni». La novità: «Da oggi conteggiati in bollettino quotidiano anche test sierologici di ultima generazione»
All’interno di un’Europa «in piena pandemia», in Italia si registra un numero di casi «in lieve ricrescita», probabilmente anche grazie agli «sforzi fatti da tutti durante il periodo delle festività natalizie». Grazie a queste misure è stata scongiurata «una possibile impennata della curva». Lo ha affermato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (ISS), nel suo intervento alla conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19.
Dal report emergono dati che restano tutto sommato costanti, sia per quanto riguarda i posti letto che l’età mediana dei decessi. Anche le percentuali di persone infette che presentano nessuno o pochi sintomi resta più o meno la stessa, così come i casi più gravi. Per quanto riguarda l’Rt medio a 14 giorni, quasi tutte le regioni registrano un Rt superiore ad 1. Il dato nazionale è cresciuto di un po’, attestandosi ad 1,09 (in aumento per la quinta settimana consecutiva). La curva della mortalità decresce, anche se più lentamente nell’ultimo periodo. Ciò significa che «non bisogna abbassare la guardia» e continuare ad adottare misure di contenimento, altrimenti esiste una buona probabilità che «le terapie intensive e le aree mediche di molte regioni potrebbero superare le soglie di allarme già il prossimo mese».
«Ci troviamo in una fase delicata in cui la circolazione è alta – spiega ancora Brusaferro –: è stata contenuta, ma richiede grande attenzione e il mantenimento di rigorose misure di mitigazione per evitare che in Regioni con Rt sopra 1 e rischio alto l’incremento dell’incidenza possa aumentare. Abbiamo raccolto i frutti rispetto alle misure adottate, ma vanno mantenute e modulate a livello nazionale e regionale per fare in modo che la curva si appiattisca per poi decrescere in una stagione a rischio per l’influenza».
Secondo il Direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, «le Regioni stanno facendo uno sforzo ottimale. L’Italia è al top in Europa per le vaccinazioni fatte. Sono soddisfatto per l’inizio della campagna vaccinale, abbiamo dimostrato di poter fare un gran numero di vaccini in tempi brevi. Ovviamente si può fare sempre meglio ma in Europa siamo i primi e dobbiamo continuare così». La speranza, per Rezza, è che ai vaccini di Pfitzer e Moderna se ne aggiungano presto anche altri, magari non necessariamente mRna (e quindi con elevata efficacia) ma più “maneggevoli”.
Rezza ha poi annunciato che da oggi anche i test rapidi verranno conteggiati nel bollettino quotidiano: «A livello europeo era stato già deciso di sancire la conferma dei casi non solo con i tamponi molecolari ma anche con gli antigenici. Abbiamo emanato una circolare per fare chiarezza sul loro uso. Ad oggi abbiamo a disposizione test di ultima generazione che garantiscono performance quasi equiparabili a quelli molecolari. Questi ultimi, comunque, restano lo standard, ma quelli antigenici sono un utile ausilio: diminuiscono la pressione nei laboratori e possono favorire l’adozione di misure di sanità pubblica in tempi più rapidi».
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