Nel periodo 6-19 gennaio 2021 l’Rt medio nazionale è stato pari a 0,84. Dal 31 gennaio in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Il resto in area gialla
Nel periodo 6-19 gennaio 2021 l’Rt medio nazionale è stato pari a 0,84 (con un range tra 0.75 e 0.98), in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l’uno. È quanto evidenzia il report del monitoraggio della Cabina di regia ISS-Ministero della Salute con i dati relativi al periodo 18-24 gennaio. E proprio sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, a partire da domenica 31 gennaio saranno in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome saranno in area gialla.
«Questa settimana – si può leggere nel report – si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (contro quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato e dieci con rischio basso». Nello specifico, ad alto rischio risulta essere l’Umbria. Sono invece a rischio moderato Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia autonoma di Trento, Puglia e Toscana. La Provincia autonoma di Bolzano ha un rischio moderato ad alta probabilità di progressione. A rischio basso, invece: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia, Valle D’Aosta, Veneto. Infine, basso, ma ad elevata probabilità di progressione, il Molise (l’unica regione ad avere «un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2».
Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.487 (al 19 gennaio) a 2.372 (al 26 gennaio). Anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è in diminuzione: da 22.699 (al 19 gennaio) a 21.355 (al 26 gennaio). «Tale tendenza – spiega la Cabina di regia –, a livello nazionale sottende forti variazioni interregionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive».
In calo anche l’incidenza dei casi di coronavirus in Italia: «Si continua a osservare una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni»: 289,35 per 100mila abitanti (11/01/2021-24/01/2021) contro 339,24 per 100mila abitanti (04/01/2021-17/01/2021)». Tuttavia, si legge ancora, «il calo osservato evidenzia una diminuzione reale dell’incidenza, dato che il periodo degli ultimi 14 giorni comprende più giorni dove sono stati inclusi anche casi diagnosticati con solo test rapido antigenico». L’incidenza, indica il report, sarebbe ancora «lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti».
«L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Secondo gli esperti della Cabina di regia, «l’attuale quadro a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza, impongono comunque incisive misure restrittive». L’attuale situazione epidemiologica «conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».
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