Salute 18 Maggio 2020 16:50

Covid-19, Stefano De Lillo: «Perché gli ospedali del Lazio non si stanno svuotando?»

Il medico di famiglia romano e già presidente facente funzioni di Agenas pone alcune domande sui dati della regione Lazio. Dal numero dei tamponi effettuati a quello di guariti e ricoverati: «Bisogna prestare attenzione alle differenze riscontrate tra le diverse regioni»

Covid-19, Stefano De Lillo: «Perché gli ospedali del Lazio non si stanno svuotando?»

Nei primi giorni di epidemia italiana, gli appassionati di numeri hanno passato ore a studiare le tabelle colorate della Protezione civile: dati (suddivisi per regione) dei casi totali, ricoverati, tamponi, isolamenti e incrementi. Un esercizio entusiasmante, quello del confronto tra le diverse aree del Paese e dell’analisi di quelle inspiegabili differenze tra numeri, che continuano tutt’oggi a registrarsi. Poi è diventata routine anche questa attività, e l’analisi dei numeri ha finito per annoiarci. Ora però che la Fase 2 è ufficialmente iniziata, e che l’eventuale ripristino di misure restrittive sarà basato proprio sui dati, quei numeri tornano ad essere attenzionati.

Sono 21 i parametri indicati dal Ministero della Salute per valutare l’andamento dell’epidemia sul territorio: tra questi, il numero dei contagiati, dei tamponi effettuati, del personale sanitario dedicato ai pazienti Covid e il tasso di occupazione dei posti letto: «È l’insieme di più di un criterio che fa scattare l’allarme rosso», ha precisato a Sanità Informazione il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa. Le tabelle tornano quindi ad essere di estrema importanza; ma ci sono alcuni elementi, relativi in particolare alla regione Lazio, che non convincono Stefano De Lillo, medico di famiglia romano e già presidente facente funzione di Agenas.

LEGGI ANCHE: COVID-19, LO PNEUMOLOGO: «CON SINTOMI LIEVI TAMPONE PUÒ ESSERE FALSO NEGATIVO. TEST NON SONO INFALLIBILI»

«È indubbio che in base ai numeri l’epidemia stia scemando. I dati sono confortanti e va ancora una volta rivolto un plauso a tutti gli operatori sanitari che sono stati straordinari», tiene a precisare De Lillo. «Ma guardando i numeri del Lazio – continua -, vediamo che negli ultimi giorni i nuovi contagiati sono stati di più rispetto a periodi precedenti o ad altre Regioni: ieri, con 50 nuovi casi, il Lazio è stata la terza regione con il numero più alto di nuovi contagi, subito dopo Lombardia e Piemonte. E tra l’altro – aggiunge De Lillo – nella regione sono stati anche effettuati pochi tamponi, solo 64 ogni 100mila abitanti. Su questo parametro in Italia siamo sestultimi, dopo regioni come il Molise o la Basilicata. Ma se si fanno pochi tamponi si trovano pochi positivi, ed il rischio è che ora le regioni ne eseguano ancora meno per il timore di nuove restrizioni».

Ma un altro numero su cui De Lillo vuole puntare i riflettori è quello relativo ai ricoverati: «Ieri erano 1150 i pazienti ricoverati con sintomi e 74 quelli in terapia intensiva a fronte di un numero totale di casi pari a 7446. Anche in questo caso il Lazio è terzo in Italia per ricoverati e quarto per i dati relativi alla terapia intensiva. Sono numeri parecchio alti, se pensiamo che ad esempio il Piemonte ha 1620 pazienti ricoverati ma ha avuto quasi 30mila casi totali. È evidente quanto sia importante allora comunicare anche i movimenti cui assistono gli ospedali: quanti sono i pazienti che ogni giorno vi entrano e quanti quelli che escono, in modo da avere un quadro più preciso dell’andamento attuale dell’epidemia in ogni regione. Ma ad ogni modo non mi spiego come mai i reparti del Lazio non si stiano svuotando come succede nelle altre parti d’Italia».

E poi c’è il numero dei guariti: 2914 nel Lazio su quasi 7500 casi, quando in Campania sono 2592 su 4684 casi totali: «Non so darmi una risposta per spiegare queste differenze – commenta De Lillo -. Possono essere le terapie utilizzate o la difficoltà a reperire i tamponi necessari a provare la guarigione. Ho saputo di pazienti che sono stati sottoposti all’isolamento domiciliare che non riuscivano a fare il tampone per certificare la loro guarigione e poter quindi riuscire. Il nodo quindi potrebbe essere sempre questo, i tamponi, ma io non posso averne la certezza. So solo che intorno al 4 aprile i ricoveri nel Lazio rappresentavano il 4% del totale mentre oggi sono il 10%».

«Ora nel Lazio partirà la campagna per fare il test sierologico a 300mila persone. Peccato che si attesteranno solo le immunoglobuline G (IgG), che sono anticorpi che compaiono dopo diversi giorni dal contatto con il virus, e non le IgM, che invece compaiono precocemente e che vengono testate sempre in ogni ambito. Da medico – conclude De Lillo – mi chiedo perché sia stata fatta questa scelta. Sarebbe invece stato molto utile, visto che sappiamo ancora poco di questo virus, avere anche questa informazione».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

 

Articoli correlati
“La Salute Mentale: una sfida sanitaria per la Regione Lazio”. Sei proposte per vincerla
Quello della Salute Mentale è uno dei temi più caldi e complessi del SSN. Meglio ancora – alla luce di dati epidemiologici in continua crescita – è una priorità assoluta. In conclusione della Johnson & Johnson Week l’azienda farmaceutica ha voluto fare un focus sulla gestione della Salute Mentale nella Regione Lazio, con un tavolo di istituzioni locali, rappresentanti del mondo accademico, del territorio e dei pazienti/caregiver. Dall’incontro sono scaturite sei proposte
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Ottobre rosa nel Lazio, Lena (Pd): «Ampliare fascia età screening gratuito tutto l’anno» Presentata proposta all’ass
«Attualmente nella nostra Regione, lo screening gratuito è riservato, nel corso dell’anno, alle donne tra i 50 e i 69 anni. Durante “L’ottobre rosa”, invece, come in questo periodo, tale fascia si amplia fino a comprendere le donne dai 45 ai 74 anni» spiega il presidente della commissione Sanità del Lazio, Rodolfo Lena
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"