L’immunoinfettivologo Francesco Le Foche: «I nuovi cluster sono inevitabili, l’importante è proteggere i più fragili». E aggiunge: «Il virus potrebbe spegnersi come la Sars»
«Ci aspettavamo dei nuovi cluster ma non dobbiamo preoccuparci. Vanno spenti piano piano. Ci ricordano che dobbiamo fare molta attenzione». Il professor Francesco Le Foche, responsabile del Day Hospital di Immunoinfettivologia del Policlinico Umberto I di Roma, commenta così a Sanità Informazione l’emergere di nuovi cluster di Covid-19 in Italia. Tra i principali quello che si è sviluppato all’ospedale San Raffaele-Pisana della Capitale con un bilancio al momento di 112 casi positivi e 5 decessi correlati.
«Questi cluster vanno spenti e isolati piano piano. È quello che ci aspettavamo. Dopo aver spento l’incendio nella foresta qualche piccolo focolaio resta. Dobbiamo stare attenti. Dobbiamo soprattutto tutelare la popolazione più fragile, gli anziani, monitorare le case di cura che sono le più esposte. Dobbiamo ridurre l’effetto week-end. Questo è abbastanza importante per la ridefinizione di alcuni contagi».
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Nonostante i nuovi cluster, i dati però sembrano andare nella direzione giusta. Ieri per la prima volta dal 2 marzo il numero dei malati in terapia intensiva è sceso sotto i 200. E tutti sottolineano come le manifestazioni cliniche dei nuovi malati spesso siano più leggere, con sintomi respiratori meno gravi o solo con febbre.
«Sono cambiate due cose – spiega Le Foche -. Il lockdown ha causato una riduzione netta della carica virale che circola. Ha fatto la differenza. L’altro aspetto, non meno importante, è che il virus si è adattato ad una convivenza con la cellula che lo ospita in modo meno aggressivo per cui tende a convivere con la cellula che lo ospita non uccidendola o uccidendola molto tardi. Queste due cose sono la causa delle sindromi meno gravi che vediamo oggi. Sono quasi tutti asintomatici o presintomatici. Il quadro è quello di una condizione assolutamente più tranquilla, meno preoccupante».
Secondo Le Foche il virus potrebbe essere destinato a spegnersi come successo per la Sars: «È una delle ipotesi accreditate. Io la metto al primo posto».
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