Salute 9 Febbraio 2023 18:48

Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio

La perdita dell’olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l’ha recuperato dopo 18 mesi

Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio

La perdita d’olfatto potrebbe non essere un semplice sintomo dell’infezione Covid-19, ma una conseguenza che potrebbe durare moltissimo tempo o addirittura per sempre. I ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma hanno condotto una serie di test su 100 persone che avevano perso l’olfatto a causa del Covid-19 nel marzo 2020 e hanno scoperto che, 18 mesi dopo, quasi uno su 20 non lo ha recuperato. Non solo. Un terzo dei pazienti ha riportato una capacità olfattiva ridotta e quasi la metà ha lamentato di soffrire di parosmia, ovvero un senso dell’olfatto distorto.

Oltre la metà dei pazienti ha riportato la perdita totale o parziale del senso dell’olfatto

Lo studio, pubblicato al momento in pre-print, ha rilevato che il 69 per cento delle persone guarite da Covid-19 ha riportato una perdita totale o parziale oppure una distorsione del senso dell’olfatto. E per molti questi sintomi continuano a perdurare. Già precedenti ricerche hanno suggerito che un numero significativo di persone ha continuato a riportare una perdita dell’olfatto sei mesi dopo essersi ripreso dalla malattia iniziale. Ma i risultati appena pubblicati indicano che, in una minoranza significativa, potrebbe durare anche più a lungo.

Insieme all’olfatto, Covid-19 causa anche la perdita o l’alterazione del senso del gusto

La perdita dell’olfatto o del gusto non sono sintomi rari per le persone colpite da virus respiratori, come raffreddore e influenza. Questo è in parte dovuto al fatto che il gonfiore alla gola e al naso può interrompere i recettori dell’olfatto e del gusto. Ma a volte i virus possono anche danneggiare i piccoli nervi nel passaggio nasale, riducendo drasticamente questo sensi anche dopo che il virus è stato eliminato dall’organismo. Non sappiamo ancora per quale motivo alcuni pazienti che hanno avuto Covid-19 non hanno ancora recuperato l’olfatto. Sappiamo solo che insieme a febbre e tosse, è una delle caratteristiche distintive e più sorprendenti del Covid 19. Di solito è accompagnato dall’incapacità di gustare qualsiasi cosa, poiché i due sensi sono intrinsecamente legati.

La riabilitazione olfattiva può essere d’aiuto per recuperare il proprio «naso»

La comunità scientifica è comunque molto impegnata nella ricerca di strategie per aiutare i pazienti a recuperare l’olfatto e il gusto. Tra gli approcci più promettenti c’è quello sviluppato da Arianna Di Stadio, ricercatore onorario presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra, docente di Neuroscienze all’Università di Perugia. La scienziata ha coordinato uno studio che collega la perdita di gusto e olfatto con alterazioni neuroinfiammatorie. I risultati propongono un metodo nuovo che consente il recupero dell’olfatto. Il metodo si basa su un training olfattivo insieme alla somministrazione degli agenti neuroprotettivi e antinfiammatori Palmitoiletanolamide (PEA) e Luteolina (PeaLut), sostanze selezionate in base al loro meccanismo di diminuzione della neuroinfiammazione. «Questo approccio multimodale si basa sulla riduzione della neuroinfiammazione all’interno del sistema olfattivo per creare un ambiente rigenerativo favorevole alla ripresa», spiega Di Stadio.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
La neuroscienziata Arianna Di Stadio: “Proteggiamo il cervello con l’alimentazione”
Il nostro cervello può essere protetto dall'invecchiamento grazie all'alimentazione. A spiegarlo è Arianna di Stadio, attualmente docente di Otorinolaringoiatria all’Università di Catania e ricercatore onorario all’UCL Queen Square Neurology di Londra, intervistata da Sanità Informazione
Long Covid, qual è il ruolo della neuroinfiammazione?
Il Rettore Salvatore Cuzzocrea al 15th World Congress on Inflammation (5-8 giugno, Roma): «Nonostante i numerosi dubbi ancora da chiarire sul Long Covid, ad oggi sappiamo che il trattamento precoce della neuroinfiammazione ricopre un ruolo chiave nella prevenzione dei disturbi post Covid di natura neurologica e psichiatrica»
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dall’autismo alla schizofrenia: il ruolo della neuroinfiammazione nelle malattie psichiatriche
Tra le ultime novità nel campo della ricerca, di particolare interesse è il legame tra infezioni virali durante la gravidanza e il rischio di disturbi del neurosviluppo nel nascituro. Un tema su cui è intervenuto il Prof. Pistis dell'Università di Cagliari nel corso della 15° edizione del World Congress on Inflammation, in programma a Roma fino all'8 giugno
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...