Salute 7 Novembre 2024 11:45

Covid, allo studio un tampone nasale che predice anche la gravità dell’infezione

I ricercatori: "Con un semplice tampone nasale potremmo eseguire un test combinato per misurare simultaneamente tutti i tipi di anticorpi umani contro dozzine di antigeni virali e ospiti, un modo molto più sensibile, efficiente per rilevare autoanticorpi nel naso che possono anche prevedere la gravità dei sintomi"
Covid, allo studio un tampone nasale che predice anche la gravità dell’infezione

Dopo un tampone nasale sarà possibile non solo verificare la positività al Covid-19, ma anche sapere se l’infezione si manifesterà in una maniera più o meno aggressiva. È questo l’obiettivo a cui lavorano gli scienziati dell’Emory University. E sono già a buon punto. In uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, infatti, gli esperti hanno dimostrato di poter predire la gravità del Covid-19 osservando gli autoanticorpi nella cavità nasale. Un’indicazione utile alla prescrizione immediata di trattamenti personalizzati, inclusi farmaci specifici, come ad esempio la combinazione di nirmatrelvir e ritonavir, in grado di mitigare i sintomi di una forma grave di Covid, se assunti tempestivamente.

Uno studio lungo due anni

Gli scienziati hanno messo a punto un sistema per misurare gli anticorpi chiamato FlowBEAT. Lo studio ha seguito 125 pazienti con vari livelli di Covid-19, da lieve a grave, per quasi due anni. Gli esperti hanno monitorato gli anticorpi sia nel sangue, sia nelle vie aeree nasali, e si è osservato che oltre il 70% delle persone con Covid-19 lieve o moderato sviluppa specifici autoanticorpi nel naso che, sorprendentemente, si associano a sintomi più lievi, migliore immunità antivirale e recupero più rapido. I risultati suggeriscono anche che la presenza di autoanticorpi nel naso abbia un ruolo protettivo, aiutando a regolare il sistema immunitario per prevenire un’infiammazione eccessiva e combattere il virus in modo più efficace.

Prospettive future: misurare anticorpi contro dozzine di antigeni virali

Il nuovo studio suggerisce che le risposte immunitarie nel naso contro il virus siano diverse da quelle nel sangue, dove invece gli autoanticorpi predispongano a una malattia potenzialmente letale. In breve, gli autoanticorpi nel naso sono associati a protezione, mentre quelli nel sangue sono associati a gravità. Per consentire misurazioni più precise degli anticorpi prodotti localmente nel sito nasale di infezione, il team ha sviluppato un nuovo strumento biotecnologico chiamato FlowBEAT per quantificare i diversi tipi di anticorpi nelle cavità nasali e in altri campioni biologici, che potrebbe presto avere implicazioni per il test di altri virus respiratori come  l’influenza o il RSV. “Con FlowBEAT, possiamo prendere un semplice tampone nasale e eseguire un test combinato per misurare simultaneamente tutti i tipi di anticorpi umani contro dozzine di antigeni virali e ospiti, un modo molto più sensibile, efficiente per rilevare autoanticorpi nel naso che possono anche prevedere  la gravità dei sintomi”, concludono i ricercatori.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.